Si è conclusa l’edizione 2022 di Ambiente Lavoro, Salone della salute e della sicurezza sul lavoro che si è tenua a BolognaFiere dal 22 al 24 novembre. Presente Anfos con i suoi spazi espositivi e presente Quotidiano Sicurezza, media partner dell’evento.
Quotidiano Sicurezza ha raccontato attraverso le proprie pagine Facebook e Twitter il lavoro di Anfos in fiera e il susseguirsi dei principali convegni nazionali e istituzionali. Raccogliendo impressioni e dichiarazioni da personalità, istituzioni e professionisti.
Presidente Inail Franco Bettoni
A partire dal presidente Inail Franco Bettoni, che abbiamo avuto il piacere di incontrare nel corso della terza giornata di fiera. “Una tre giorni dedicata alla salute e sicurezza sul lavoro, un’occasione per ribadire quanto sia essenziale rivolgere l’attenzione alle esigenze dei due attori principali del mercato del lavoro: lavoratrici lavoratori e imprese.
Inail sta facendo e farà il possibile per occuparsene, per sostenere interventi nella sicurezza e nella prevenzione tramite misure note come i Bandi Isi, lo sconto dei premi alle imprese che investono in sicurezza, e dobbiamo continuare ancora nella presa in carico delle vittime degli incidenti sul lavoro e dei familiari. Occorre investire nella cultura della sicurezza nelle imprese, ma per essere maggiormente incisivi è necessario partire dalle nuove generazioni, dalla scuola, dai lavoratori dei prossimi anni. Sensibilizzare i ragazzi, insieme ad associazioni, sindacati e imprese, le future generazioni, i futuri lavoratori e i futuri dirigenti.
Avevo quindici anni quando mi sono infortunato sul lavoro e nessuno parlava di sicurezza. Ora possiamo farlo, dobbiamo portare la cultura della sicurezza nelle case, investire nella cultura della prevenzione, nei giovani, fare in modo che quanto accaduto a me e a migliaia di altri come me non accada”.
Pavarelli, project manager Ambiente Lavoro
Queste la parole di Marilena Pavarelli project manager dell’evento, raccolte nelle ore conclusive della tre giorni. “Da alcuni anni viviamo una sorta di stasi, un rallentamento degli effetti delle politiche di prevenzione. Nell’ultimo decennio il grande impatto avuto dalla fine degli anni’90 ha avuto un rallentamento. Siamo in plateu per quanto riguarda l’andamento di infortuni e infortuni mortali, apprezzabile se si fa riferimento a trenta, quaranta anni fa, ma ancora molto lontano dall’obiettivo “0” utopico, da un calo considerevole degli infortuni. C’è un’impasse.
Formazione, inasprimento sanzioni, maggiori competenze e responsabilità ad alcune professioni, maggiore e regolamentato utilizzo della tecnologia, dovremmo individuare i punti dai quali ripartire per riprendere a incidere. Cesare Damiano ad esempio, padre del TU, intervenuto nel convegno sul Piano nazionale prevenzione edilizia, auspica che l’utilizzo della tecnologia possa intervenire per migliorare la sicurezza nei cantieri, per controllare ad esempio se il personale sia formato, che possa utilizzare macchinari. D’altro canto occorre tenere in considerazione l’aspetto della privacy, dell’invasività di tali tecnologie, della capacità che queste hanno di controllare lo stato umano. Le soluzioni tecnologiche vanno benissimo, ma evitando una fedeltà cieca, occorre una spinta a utilizzarle al meglio, a integrale nella maniera opportuna, se solo la tecnologia da sé fosse sufficiente, con in progressi avuti negli ultimi decenni non avremmo dovuto avere più incidenti sul lavoro.
Altro tema che segnalo è quello del bisogno di concentrarsi sulla miriade di medie piccole e piccolissime imprese che riempiono il tessuto economico e produttivo del nostro Paese, dove le risorse economiche e le competenze professionali potrebbero essere minori rispetto a quelle del grande gruppo nazionale, della grande azienda e che per questo dovrebbero essere maggiormente assistite nello sviluppo di una cultura della prevenzione e della sicurezza. Per arginare in quell’ambito l’incidenza infortunistica e delle malattie professionali che resta elevata.
Non credo ci siano alternative se non affrontare il tema della piccola e media impresa, non per dimenticare la grande impresa dove si fa cultura innovazione che resta come modello, ma per concentrarci sull’impresa del piccolo paese con cinque dipendenti, che è l’Italia reale. La sicurezza deve approcciare questi interlocutori, polverizzati, miniaturizzati sul territorio nazionale. Se non ci rivolgiamo in maniera diretta a questa fetta del mercato difficilmente riprenderemo con un calo sostanziale degli infortuni.
Questo approccio deve essere imperniato sulla consapevolezza, la competenza, la preparazione, da sempre i temi che sottolineiamo con Ambiente Lavoro, fin dalla prima edizione, fondamentali accanto alla tecnologia e all’innovazione. La piccola realtà deve essere affrontata, aiutata nella formazione, nella verifica della qualità della formazione, con misure di sostegno e iniziative di supporto”.
Anfos
Presente in fiera anche il presidente Anfos Rolando Morelli, nel corso della prima giornata.
“Ci troviamo ad Ambiente Lavoro per ossequiare quanto sta perseguendo il legislatore per migliorare la qualità della sicurezza dei lavoratori. Il discorso sulla sicurezza è fondamentale in quanto incidenti e morti bianche sono ancora all’ordine del giorno. Questi appuntamenti nei quali gli operatori del settore si possono riunire servono soprattutto a migliorare tale condizione, azzerare in futuro possibile gli incidenti sul lavoro”.
REACH OSH 2022
Al convegno “REACH-OSH_2022”, sulla sicurezza chimica e le novità in merito alle Schede dati sicurezza, abbiamo raccolto le considerazioni di Luigia Scimonelli, Ministero della Salute: “Un convegno di notevole partecipazione, come del resto anche negli anni passati abbiamo sempre constatato. Il tema rischio chimico e normative complesse come Reach Clp è molto sentito, sentita la necessità di capire i regolamenti e il modo in cui questi vanno a integrarsi con la normativa per i luoghi di lavoro.
Una necessita che accomuna imprese, consulenti e gli stessi ispettori, e che ci porta in conferenze come queste, riuniti, finalizzate a una lettura comune della normativa. Per capire cosa debba fare l’impresa per essere in regola e conforme e per farlo anche con il supporto delle istituzioni.
Ministero, Asl, Regioni sono portatori di una conoscenza che va condivisa, anche tramite momenti formativi come questo. Le Regioni hanno il compito delle attività di controllo previsto dai LEA dove la sicurezza chimica è punto fondamentale del servizio sanitario nazionale e regionale, ma l’impegno delle Regioni nel garantire questi livelli essenziali di assistenza si traduce in vigilanza e allo stesso tempo formazione e informazione.
Annualmente mettiamo sul tavolo argomenti peculiari insieme alle Regioni, in questo caso Regione Emilia Romagna, di raccordo con il mondo dell’impresa, affinché quanto prodotto quotidianamente sia realizzato in maniera sicura, conforme, per la sicurezza sul lavoro, degli utilizzatori finali e quindi dei consumatori”.
Di Celsino Govoni, Gruppo Tecnico Interregionale REACH e CLP, Ausl Modena, responsabile scientifico dell’appuntamento: “Un convegno per il mondo della prevenzione, per riflessione e confronto sulle schede per la valutazione del rischio in conformità con il TITOLO IX capi I e II del Dlgs 81/08. Approfondimenti sulla nuova SDS in relazione alla piena applicazione del Regolamento 2020/878 che dal 1° gennaio 2023 apporterà modifiche all’allegato II del Reach.
Un evento che si è concentrato in particolare sulle interazioni fra la normativa di prodotto e la normativa sociale da adottare negli ambienti occupazionali. Che mira a promuovere una specifica cultura della sicurezza e prevenzione e anche ad evidenziare il mondo della prevenzione sanitaria che attua la sicurezza chimica nei luoghi di vita e di lavoro”.
E del coordinatore Contarp Inail, Fabrizio Benedetti: ” Convegno sugli aspetti della produzione e dell’utilizzo delle sostanze chimiche connessi dalle informazioni presenti nella SDS che sono utili per la gestione e la valutazione dei rischi. Frequentassimo e che testimonia l’attenzione sempre presente sul rischio chimico. Agenti chimici, agenti cancerogeni, mutageni, sono una delle principali causa di gravi malattie professionali. Richiamiamo spesso gli infortuni e meno le malattie professionali che causano purtroppo ugualmente patologie e decessi.
Un appuntamento assolutamente di alto livello tecnico e scientifico, contributi a tutto tondo sugli aspetti delle Schede di sicurezza che hanno riunito istituzioni, produttori, addetti e responsabili prevenzione e protezione. Un’attività per la cultura della sicurezza e della prevenzione vera ed effettiva”.
Piani regionali prevenzione
Primo consesso istituzionale della tre giorni, in apertura, “Asl Incontri – I piani regionali della prevenzione”. Ne abbiamo parlato con Mara Bernardini, Regione Emilia Romagna, responsabile scientifico: ” L’obiettivo è stato innanzitutto quello di portare a conoscenza il Piano nazionale della prevenzione di cui quello sulla sicurezza è una parte. Dieci piani predefiniti vincolanti e dieci liberi all’interno dei quali Regione Emilia Romagna ha presentato progetti per alternanza scuola lavoro, oppure per la promozione della salute nei luoghi di lavoro, corretti stili di vita, attività fisica, per ogni età utilizzando la professionalità del medico competente, per la tutela globale del lavoratore. Ancora, il programma 7, edilizia e agricoltura cosiddetto PP7, legato agli infortuni nel settore, agli infortuni mortali, prevenzione e protezione.
Edilizia, agricoltura e logistica sono settori oggetto di un’attenzione determinata e continua della Regione, settori sui quali incidere per una riduzione drastica e definitiva degli incidenti.
Un altro dei progetti che potremmo segnalare sta interessando le patologie da lavoro, Dms, stress lavoro correlato, esposizione a fattori di rischio cancerogeno, o in ultimo quello riguardante il nuovo Sistema informativo regionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro, per lo scambio e l’analisi dei dati”.
Piano nazionale prevenzione edilizia
Altri convegni istituzionali che si sono susseguiti, “DBA 2022”, “Sicurezza 2022” sicurezza delle macchine e “Piano nazionale della prevenzione in edilizia, buone pratiche e piani mirati della prevenzione“, per il quale abbiamo parlato con il referente scientifico Michele Bertoldo, responsabile Struttura Semplice Vigilanza e Controllo Sicurezza sul Lavoro di Rimini – Ausl Romagna: “Il convegno ha avuto lo scopo di far conoscere a tutti i portatori d’interesse le azioni del Piano Nazionale Prevenzione in Edilizia (Programma Predefinito PP7 per la parte edilizia). Sono state illustrare le azioni e gli obiettivi nazionali del PP7 edilizia. Abbiamo illustrato come le Regioni hanno declinato i Piani Mirati di Prevenzione prendendo in esame tutte il rischio della cadute dall’alto nei lavori in quota. Sono state presentate inoltre esempi di buone pratiche per la prevenzione, la salute e la sicurezza sul lavoro nei cantieri, vincitrici nel 2022 dal Concorso Nazionale indetto dal Gruppo Tecnico Interregionale per la Salute e la Sicurezza nei Luoghi di lavoro ed Inail con la collaborazione del Consiglio Nazionale Ingegneri e la Rete Professioni Tecniche. Concorso che possiamo già annunciare verrà indetto anche nel 2023”.
Confsal
Presente in Fiera anche Confsal di cui Anfos è da tempo ente confederato, che ha convocato un incontro di quattro ore “L’impegno Confasl per la prevenzione partecipata” sul tema aggressioni al personale dei trasporti e sul decalogo per la prevenzione e sicurezza sul lavoro. Così il segretario generale Fast-Confsal Pietro Serbassi: “Un convegno strutturato su due panel. Il primo per richiamare l’attenzione sulle aggressioni ai lavoratori del trasporto pubblico, sia ferroviario che stradale, dove i conducenti, i verificatori e i capo treni rischiano ogni giorno. Segnalare l’impatto di tale fenomeno e quanto rientri totalmente nella gestione della salute e della sicurezza degli ambienti di lavoro, tanto da dover entrare nei fattori di rischio da segnalare nei DVR di tutte le aziende interessate. Un panel che è parte della campagna di sensibilizzazione lanciata da noi lo scorso anno chiamata Trains e all’interno della quale abbiamo istituito il nostro Osservatorio per la sicurezza.
Nel secondo panel Confal ha presentato il decalogo per una prevenzione più efficace nella salute e sicurezza sul lavoro. Dieci punti per la sicurezza, che vanno dall’istituzione del polo unico nazionale della sicurezza sul lavoro, ai programmi scolastici, al potenziamento degli Rls, la formazione e l’informazione di qualità, alla ricerca e alla lotta al lavoro irregolare”.