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Soppressione Ispesl, il Codacons annuncia ricorso al TAR per “incostituzionalità”

ROMA – Il Codacons – Coordinamento per la difesa dei diritti degli utenti – annuncia una nuova battaglia che, questa volta, tocca direttamente il mondo degli istituti che si occupano della sicurezza sul lavoro.  Il coordinamento ritiene infatti che sopprimere l’Ispesl – Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza sul Lavoro, tanto più alla luce della catena di incidenti gravi e mortali accaduti sul lavoro a settembre, non sia solo sbagliato ma addirittura incostituzionale.
“Faremo ricorso al Tar del Lazio – dice  l’avvocato Gino Giuliano, uno dei coordinatori legali del Codacons che materialmente, insieme all’avvocato Valentina Penna, ha steso il ricorso – ma non ci limiteremo a questo. La fusione infatti è anomala e per attuarla è previsto che alla legge seguano dei decreti ministeriali, dei quali non c’è ancora traccia. Dunque di fatto la fusione non si potrebbe ancora fare. Ma è certo che se questi decreti verranno emanati impugneremo anche quelli per lo stesso profilo di incostituzionalità”.
Effettivamente la strada della fusione di Ipsema e Ispesl nell’Inail, che fin da subito aveva suscitato non pochi malumori, sembra seguire una via un po’ più incerta e lunga di quella che era stata ipotizzata a maggio con il decreto legge 78/2010 e successiva legge 122. Viste le difficoltà di precedere velocemente a questo accorpamento si è deciso ad agosto un cammino in più tappe con un percorso diverso per Ipsema e Ispesl.
L’Ipsema, che è l’istituto di previdenza del settore marino, ed ha funzioni più simili e compatibili a quelle dell’Inail, dovrebbe arrivare prima alla fusione mentre per l’Ispesl si prevede una strada più lunga. Questo proprio in virtù  del fatto che non si tratta di un ente previdenziale, ed è proprio su questa diversità che il Codacons fa perno per fermare la fusione. Dei decreti che dovrebbero effettivamente portare al compimento della fusione, poi, non c’è traccia e se si guarda ai fatti la sola cosa certa è la data finale fissata per il subentro dell’Inail nelle funzioni dei due istituti: il 2012.

Ma il Codacons è certo che questa fusione non s’ha da fare, né nel 2012 né mai. “Intanto – spiega l’avvocato Gino Giuliano – l’accorpamento contrasta con i principi del buon andamento. Unire le funzioni di un istituto che fa ricerca per la sicurezza ad uno che ha fini previdenziali certo non è cosa funzionale. Inoltre c’è anche la lesione del diritto costituzionale della libertà e dell’indipendenza della ricerca. Gli attuali ricercatori dell’Ispesl, una volta inquadrati all’interno dell’Inail, che non è un ente di ricerca, non sarebbero più dei ricercatori, ma persone assoggettate a controlli e valutazioni che con la ricerca ben poco hanno a che fare”.

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