Fra i compiti di prevenzione dei rischi c’è anche quello di dotare il lavoratore di strumenti e macchinari del tutto sicuri. Lo ha ribadito la sentenza 1226/2011 della Sez. IV della Cassazione penale, richiamando il datore di lavoro all’obbligo di accertarsi che i macchinari introdotti in azienda per essere messi a disposizione del lavoratore, siano stati realizzati nel rispetto delle norme antinfortunistiche.
Tant’è che, per ritenersi esonerato dalla responsabilità per i danni derivati ai lavoratori a causa di anomalie o vizi di costruzione delle macchine, il datore di lavoro non deve limitarsi
né a constatare la presenza della marchiatura, né a prendere atto della notorietà e della competenza del costruttore.
Infatti, il datore di lavoro ha l’obbligo di conoscere e osservare le norme antinfortunistiche “indipendentemente da carenze ed omissioni altrui e da certificazioni pur provenienti da autorità di vigilanza”: deve, anzi, sottoporre i macchinari a “tutti i controlli rilevanti per accertarne la resistenza e l’idoneità all’uso”.
Nel caso giudicato, la Cassazione ha condannato un imprenditore per l’infortunio capitato a un dipendente addetto a una macchina priva di ripari e protezioni e quindi non idonea ai fini della sicurezza. Per considerarsi esonerato dalla responsabilità dell’episodio, il datore di lavoro, con modalità certe ed efficaci – e cioè consultando le informazioni pertinenti e gli esperti -, avrebbe dovuto verificare l’esistenza di tutte le caratteristiche ed i requisiti di conformità all’uso sicuro della macchina e quindi avrebbe dovuto assumere le conseguenti, adeguate misure di prevenzione. Così facendo avrebbe prestato, egli stesso, la dovuta garanzia che, sia la marchiatura certificata che il “nome” del costruttore avevano offerto, invece, solo “sulla carta”.
La valutazione dei rischi, basata su una chiara comprensione dei limiti e delle funzioni della macchina – sia essa nuova oppure non nuova ma diversamente integrata nel processo produttivo – è necessaria per determinare se l’apparecchiatura è sicura nel proprio ambiente di lavoro. Si deve tenere conto, infatti, che le macchine vengono spesso usate in circostanze che il costruttore non può prevedere.