MILANO – Undici condanne, pene tra i tre e i sette anni e otto mesi di reclusione. Questa la sentenza con la quale il Tribunale di Milano, VI sezione penale, ha chiuso il processo sulle morti da amianto tra i lavoratori degli stabilimenti Pirelli zona Bicocca.
Omicidio colposo aggravato, questo il reato richiamato dalla sentenza del giudice Raffaele Martorelli, che ha condannato gli 11 ex manager del gruppo Pirelli per la morte di 24 operai impiegati negli stabilimenti di viale Sarca e via Ripamonti tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80. Confermando quindi l’accusa condotta dal pm Maurizio Ascione.
Per quanto riguarda le parti civili, è stata disposta una previsionale di 520mila euro, 200mila euro per la moglie e la figlia di un operaio morto per amianto, 300mila euro per Inail e 20mila euro per Medicina Democratica e Associazione Italiana Esposti all’Amianto. Gli altri parenti delle altre vittime avevano già ritirato la costituzione di parte civile e raggiunto un accordo con Pirelli per risarcimento.