Documento tecnico operativo per l’avvio delle vaccinazioni in attuazione delle indicazioni ad interim per la vaccinazione anti-Sars-Cov-2/Covid-19 nei luoghi di lavoro. Questo il testo pubblicato il 12 maggio da Regioni, Inail, Ministeri Lavoro, Salute e Commissario straordinario per emergenza COVID-19 con istruzioni su avvio e priorità per la vaccinazione in azienda in riferimento a quanto previsto dalle indicazioni ad interim dello scorso 8 aprile 2021.
Il documento riporta risposte ai seguenti quesiti formali posti dalla Conferenza delle Regioni:
- “definire puntualmente a partire da quale fase della campagna di vaccinazione (fascia di età) si possa avviare la vaccinazione per le attività economiche e produttive;
- definire altresì quali siano le priorità cui le Regioni devono attenersi: poiché il documento di cui trattasi non indica elementi quantitativi e qualitativi di riferimento ed è pertanto molto probabile che numerosissimi soggetti richiedano alle Regioni di poter avviare
attività vaccinali in contesti lavorativi, è imprescindibile che vengano definiti elementi quantitativi (es. numerosità lavoratori/lavoratrici) e qualitativi (es. i settori produttivi a maggior rischio) per evitare che le scelte che ogni regione dovrà fare in relazione alla disponibilità di vaccini possano apparire arbitrarie.
In sinstesi elenchiamo cosa viene previsto:
- la campagna può iniziare, con disponibilità di vaccini, con l’avvio delle vaccinazioni agli under 60;
- priorità da rispettare: età e/o stato di salute e per rischio di esposizione al contagio;
- viene ricordato il concetto di iniziativa di sanità pubblica con responsabilità generale in capo alla Sanità;
- criterio quantitativo: iniziative di vaccinazione che coinvolgano più aziende e realtà con difficoltà maggiori sono un punto qualificante;
- criterio qualitativo: vengono riportate tre tabelle con altrettante classi di priorità in codici Ateco, definite seguendo i dati del Documento tecnico Inail 9 aprile 2020, monitoraggio Inail 31 marzo 2021, monitoraggi Regioni e Province, evidenze scientifiche su contagi contesti lavorativi.
“Va altresì tenuto in considerazione che l’aggregazione in macro-settori produttivi, quantunque analitica in circa 90 gruppi, può non evidenziare alcune specificità di contesto che possono emergere con l’analisi territoriale dei dati epidemiologici, relativamente ai focolai e allo specifico tessuto produttivo; come già richiamato nelle indicazioni ad interim specifiche, l’implementazione potrà quindi essere contestualizzata territorialmente”.