ROMA – No a controlli indiscriminati su mail e smartphone aziendali. Questo quanto stabilito dal Garante della privacy in un provvedimento dello scorso 22 dicembre recentemente apparso su una propria newsletter.
Il provvedimento ha interessato il comportamento di una multinazionale ed è nato dal reclamo di un dipendente che aveva lamentato accessi della società sui dispositivi in dotazione al fine di acquisire informazioni private. Durante il lavoro e anche dopo il licenziamento.
Da qui i controlli effettuati dal Garante per stabilire la veridicità o meno del reclamo, verifiche che hanno evidenziato questa serie di comportamenti irregolari. Copia automatica della posta elettronica e la sua conservazione per dieci anni; accesso al contenuto dei messaggi anche di carattere privato; casella e-mail attiva per sei mesi anche dopo il licenziamento del dipendente, senza accesso del precedente titolare e senza avvertire i mittenti; accesso da remoto, non solo per manutenzione, agli smartphone dei dipendenti.
Quindi, l’intervento del Garante, così sintetizzato: “il datore di lavoro non può accedere in maniera indiscriminata alla posta elettronica o ai dati personali contenuti negli smartphone dato in dotazione al personale”. “Pur avendo la facoltà di verificare l’esatto adempimento della prestazione professionale ed il corretto utilizzo degli strumenti di lavoro da parte dei dipendenti, deve in ogni caso salvaguardarne la libertà e la dignità, attenendosi ai limiti previsti dalla normativa. La disciplina di settore in materia di controlli a distanza, inoltre, non consente di effettuare attività idonee a realizzare, anche indirettamente, il controllo massivo, prolungato e indiscriminato dell’attività del lavoratore. I lavoratori, poi, devono essere sempre informati in modo chiaro e dettagliato sulle modalità di utilizzo degli strumenti aziendali ed eventuali verifiche”.
Responsabile della Protezione dei Dati (RPD)
Ancora in merito a privacy e attività del Garante per la protezione dei dati personali, segnaliamo l’ultimo aggiornamento del 6 febbraio 2017 della pagina e della scheda informativa che riguardano l’attività del Responsabile della Protezione dei Dati (RPD).
Info: Garante privacy, newsletter del 17 febbraio 2017