ROMA – Pubblicato dall’INPS il Rapporto anuale 2011. Lo scorso 29 maggio il presidente dell’Istituto Antonio Mastrapasqua ne ha riassunto i dati presentandone la Relazione Annuale alla Camera dei deputati.
L’INPS è il principale ente italiano di previdenza sociale e, a seguito del Decreto Legge del 6 dicembre 2011, n. 201, che prevede l’accorpamento di INPDAP ed ENPALS si appresta a divenire l’ente di previdenza più rilevante in ambito europeo.
Sono assicurati presso l’Istituto la quasi totalità degli occupati in Italia (86,9%). La spesa pensionistica dell’istituto incide sul PIL dell’11,6%. Oltre alla pensione per l’85,5% dei pensionati in Italia, l’INPS eroga inoltre una serie di prestazioni a sostegno dell’occupazione (cassa integrazione, indennità di disoccupazione e di mobilità) e a sostegno del reddito familiare (indennità di malattia, di maternità, prestazioni socioassistenziali a favore dei nuclei familiari a basso reddito).
I pensionati INPS rappresentano il 23% della popolazione. Il numero complessivo delle pensioni vigenti al 31 dicembre 2011 è pari a 15.629.790, cui si aggiungono oltre 2,7 milioni di provvidenze economiche erogate agli invalidi civili. La spesa per pensioni e connessi trattamenti di famiglia nel 2011 risulta pari nel complesso a 195,8 miliardi di euro così ripartiti: 170,5 miliardi di euro per trattamenti previdenziali e 25,3 miliardi di euro per trattamenti di natura assistenziale (tra questi, 16,7 miliardi di euro per erogazioni a favore di invalidi civili).
Il 52% dei pensionati INPS (7,2 milioni di persone) riceve una o più prestazioni per un importo medio totale mensile inferiore a 1.000 euro e il 24% (3,3 milioni) è titolare di un reddito pensionistico compreso tra 1.000 e 1.500 euro mensili.
Consistenti sono le differenze tra i sessi: gli uomini si presentano più numerosi nelle classi di reddito più elevato, le donne in quelle di importo più basso.
Nell’ambito delle prestazioni a sostegno del reddito sono proseguite, nel 2011, le azioni dirette a contrastare l’impatto sociale della crisi: cassa integrazione ordinaria e straordinaria, indennità di mobilità, trattamenti di disoccupazione.
Per quanto riguarda le prestazioni socioassistenziali, gli interventi a sostegno dei lavoratori che svolgono attività di cura per i figli determinano nel 2011 una spesa di 2.804 milioni di euro per maternità, allattamento e congedi parentali. Inoltre, la quota maggiore, pari a 4.201 milioni di euro, riguarda gli assegni al nucleo familiare per i lavoratori dipendenti. La spesa per le giornate di assenza per malattia, del 2011 ammonta a 2.050 milioni di euro.
Nelle attività di vigilanza e il contrasto al lavoro nero e irregolare nel 2001 sono state effettuati dall’Istituto 73.722 accertamenti ispettivi, dei quali 57.224 hanno dato esito irregolare. 14.077 le imprese irregolari e i lavoratori autonomi non inscritti, 56.660 i lavoratori irregolari e in nero. Accertati 602 milioni di contributi evasi ai quali si sommano “180 milioni di euro di somme accessorie e risparmiati 199 milioni di euro a seguito di annullamento di rapporti di lavoro ritenuti fittizi, portando il totale generale accertato a 981 milioni di euro”.
Per quanto riguarda infine il tasso di occupazione di lavoratori dipendenti i dati INPS parlano di una flessione dell’industria del -1%, agricoltura – 1,9% edile -4%. Positivo invece il dato per il commercio con il +1,4%, trasporti e comunicazioni +0.7%, settore creditizio e assicurativo e servizi privati +1,1%.
Per approfondire:
Relazione presidente Mastrapasqua (PDF)
Rapporto annuale 2011 sommario (PDF)