ROMA – Pubblicato online dall’Istituto superiore di sanità il Rapporto Istasan n. 13/22 Aspetti igienico-sanitari, tecnici e normativi nell’edilizia cimiteriale: valutazione preliminare del calcestruzzo aerato autoclavato in sostituzione dei materiali previsti dal DPR 285/1990.
Lo studio si illustra l’evoluzione nel tempo dei materiali e delle norme costruttive dei manufatti cimiteriali con una particolare attenzione alla parete di chiusura verticale dei loculi e si individuano le problematiche tecniche che si pongono nella progettazione di una sostituzione di “un materiale da costruzione” contemplato dal DPR 285/1990 con uno equivalente.
L’eventuale sostituzione è normata dal succitato decreto, che all’art. 31 prevede che “il Ministro della Sanità, anche su richiesta degli interessati, sentito il Consiglio superiore di sanità, possa autorizzare, per i trasporti di salma da Comune a Comune l’uso per le casse di materiali diversi da quelli previsti dall’art. 30, prescrivendo le caratteristiche che essi devono possedere al fine di assicurare la resistenza meccanica e l’impermeabilità del feretro”.
Interviene ulteriormente in materia anche la circolare n. 24 del 24 giugno 1993 interpretativa del DPR 285/1990, che al punto 9.5 chiarisce “il Ministro della Sanità con le procedure di cui all’art. 31, in relazione all’evolversi del mercato, può consentire per la costruzione delle casse e dei relativi accessori interni ed esterni l’uso di materiali diversi da quelli oggi indicati, prescrivendone le caratteristiche. In definitiva, l’autorizzazione all’uso di altro materiale/manufatto è rilasciabile sia in forma singola (per brevetto, soluzione tecnica presentata da ditte interessate) sia in forma generale con l’indicazione dei nuovi materiali ammessi”.
Lo studio quindi esamina gli aspetti igienico-sanitari relativi ai manufatti di edilizia cimiteriale (loculi, colombari), e gli aspetti tecnici e normativi che si correlano ai “materiali da costruzione” e alle costruzioni in particolare per quanto riguarda la parete verticale di chiusura del loculo, la quale deve essere costruita in maniera da:
- evitare inconvenienti igienico-sanitari (possibili fuoriuscite di reflui liquidi e gassosi del processo di decomposizione in corso);
- garantire che non ci siano intrusioni/accessi indebiti a feretri tumulati;
- rispettare le regole estetiche dello spazio architettonico esterno.
Per approfondire: Rapporto Istasan 13/22 (2013).