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Controlli sulle aziende, intesa su linee guida uniche dalla Conferenza Unificata

ROMA – Pubblicata in G.U n. 42 del 19 febbraio 2013, l’Intesa sulle linee guida in materia di controlli, ai sensi dell’articolo 14, comma 5, del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 aprile 2012, n. 35.

Le linee guida, approvate in Conferenza Unificata nella seduta del 24 gennaio 2013 “individuano, principi, criteri e percorsi operativi per realizzare un sistema dei controlli coordinato e condiviso tra i diversi livelli di governo” con l’obiettivo di “ridurre gli oneri ingiustificati che gravano sui destinatari dei controlli e sugli stessi controllori e, al contempo, rendere più efficaci i controlli pubblici sulle imprese”.

Le linee guida si applicano ai controlli che richiedono necessariamente ispezioni e sopralluoghi presso le imprese e si fondano sul rispetto di sei principi:

  • chiarezza della regolazione;
  • proporzionalità al rischio;
  • coordinamento delle attività di controllo;
  • approccio collaborativo del personale;
  • formazione e aggiornamento del personale;
  • pubblicità e trasparenza dei risultati dei controlli.

“La chiarezza della regolazione costituisce il presupposto imprescindibile per consentire l’ottemperanza alle disposizioni normative da parte dei destinatari. A tal fine, le amministrazioni devono far conoscere alle imprese gli obblighi e i relativi adempimenti imposti dalla normativa e rispondete tempestivamente alle richieste di chiarimento sottoposte, assicurandone la più ampia diffusione”.

La chiarezza della regolazione viene perseguita attraverso diversi strumenti messi  a disposizione delle imprese, tra i quali:

  • lista degli obblighi e degli adempimenti che gravano sulle imprese (ckeck list);
  • risposte alle richieste delle imprese aventi come oggetto l’interpretazione di una disposizione normativa;
  • pubblicazione delle risposte alle domande frequenti (FAQ);
  • utilizzo delle informazioni emerse in sede di controllo per migliorare la regolazione esistente;
  • prevenzione dell’attività di controllo;
  • manuali dei controlli.

Principio fondamentale introdotto con le linee guida riguarda la proporzionalità al rischio: il controllo sulle attività d’impresa deve essere programmato in funzione della proporzionalità al rischio cui l’impresa è soggetta. Ciò presuppone che sia individuato il tipo di rischio connesso a una determinata attività e “la valutazione della probabilità che si verifichi un danno all’interesse pubblico tutelato e il relativo impatto”.

Il conseguente principio di proporzionalità determina la selezione casuale delle imprese da controllare.

Quindi principio di coordinamento, introdotto al fine di ridurre o eliminare inutili, sproporzionate o non necessarie duplicazioni dei controlli. Strumenti di coordinamento sono:

  • piani annuali di controllo coordinati tra più amministrazioni;
  • banche dati comuni ad amministrazioni che operano nel medesimo settore o in settori connessi;
  • accordi tra amministrazioni controllanti;
  • modulistica omogenea.

Le attività di controllo devono essere realizzate in un clima di collaborazione con l’impresa. All’attività di verifica emersione delle irregolarità deve essere affiancata quella di prevenzione, promozione dell’ottemperanza e informazione.

Inoltre il personale ispettivo deve impegnarsi a ridurre al minimo azioni o comportamenti che in fase di ispezione possano impedire o rallentare il normale svolgimento dell’attività d’impresa. Da qui il principio dell’approccio collaborativo, che viene perseguito tramite diversi strumenti, quali l’elaborazione di liste degli obblighi e degli adempimenti che aiutano l’impresa a ottemperare agli adempimenti e in  specifici casi l’indicazione preventiva dei tempi e delle modalità del controllo, fatta salva la necessità occasionale di condurre controlli a sorpresa.

In ultimo il principio della trasparenza dell’azione dei controlli, perseguito tramite diversi strumenti, quali la riconoscibilità dell’ispettore e la elaborazione di linee guida o check-lists sulle modalità di espletamento dei controlli.

La formazione in questo rinnovato sistema di controllo rappresenta un momento strategico per il cambiamento culturale del personale addetto ai controlli.

Infine le amministrazioni adottano tutti gli strumenti ritenuti idonei ad assicurare la pubblicità e la trasparenza dell’attività ispettiva svolta, nonché la partecipazione dell’impresa su cui il controllo viene esercitato. Il principio della pubblicità e trasparenza dei controlli prevede meccanismi di incentivazione e disincentivazione attraverso la pubblicizzazione dei risultati finali del controlli e la costituzione di banche dati comuni ad amministrazioni che operano nel medesimo settore o in settori connessi al fine di garantire la condivisione e la diffusione delle informazioni.

Info: intesa sulle linee guida in materia di controlli.

 

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