FIRENZE – In Toscana i controlli in materia di regolarità del lavoro e lavoro sommerso saranno svolti anche dagli ispettori dell’Arpat, l’Agenzia regionale di protezione ambientale.
Questo quanto appena deliberato dalla giunta della Regione Toscana che ha inserito un progetto speciale nel Piano annuale di attività dell’agenzia. I controlli riguarderanno reati ambientali e lavoro irregolare e riguarderanno in particolare le aziende operanti nella filiera dei rifiuti.
In una prima fase i controlli saranno svolti dal personale già in forza all’Agenzia, che in collaborazione con le Asl fino alla fine dell’anno condurrà novanta verifiche così suddivise:
- trenta a Prato su ditte tessili, in collaborazione con il gruppo interforze coordinato dalla prefettura della città;
- trenta su industrie del settore rottami;
- dieci sui vivai, condotti in collaborazione con l’Asl e incrociando i dati del servizio fitosanitario;
- quindici negli impianti che gestiscono il trasporto su gomma di rifiuti liquidi.
In un secondo tempo l’agenzia si doterà di nuovo personale, assumendo cinque tecnici con contratto triennale, e potrà pertanto aumentare il numero di ispezioni.
Il progetto sarà finanziato dalla Regione con 211 mila euro.
Info: controlli economia illegale Arpat.