ROMA – Siglata dall’Italia nel corso della cerimonia che si è svolta a Minamata (Giappone) dal 9 all’11 ottobre scorso la Convenzione internazionale di Minamata sul mercurio, trattato globale per proteggere la salute umana e l’ambiente dagli effetti negativi del mercurio.
La convenzione, frutto di quattro anni di lavoro del Comitato intergovernativo di negoziazione, prende il nome della cittadina giapponese che negli anni ’50 fu colpita da un grave disastro ambientale e sanitario causato dal forte inquinamento industriale da mercurio che, entrato nella catena alimentare dalle acque reflue contaminate, provocò una grave sindrome neurologica agli abitanti del luogo.
Il testo, che è già stato sottoscritto da 92 Stati prevede:
- il divieto di nuove miniere di mercurio;
- l’eliminazione di quelle esistenti;
- Il controllo delle emissioni antropogeniche di tutto il suo ciclo di vita;
- la regolamentazione internazionale dell’estrazione dell’oro su piccola scala.
La Convenzione ha la finalità di tenere alta l’attenzione su un metallo presente in natura, ma i cui usi possono risultare altamente nocivi per l’uomo. Prevede controlli e riduzioni della sua presenza su tutta una gamma di prodotti, nei processi e nelle industrie con l’obiettivo di ridurne sensibilmente le emissioni in atmosfera, nel suolo e nell’acqua.
In Italia, grazie ad un accordo tra Cnr e il Ministero dell’Ambiente, quale organismo internazionale di riferimento è stato istituito il CNRM, Centro nazionale di riferimento sul mercurio, con il compito di supportare gli organi internazionali di controllo e monitoraggio dell’attuazione della Convenzione di Minamata.
Per approfondire: Convenzione internazionale di Minamata sul mercurio.