ROMA – Con il decreto 16 marzo 2012, “Attuazione dell’articolo 11 del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77 – annualità 2011”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 138 del 15 giugno 2012 sono state ripartite tra le Regioni le risorse dell’annualità 2011 del “Fondo per la prevenzione del rischio sismico” in applicazione dell’ordinanza del presidente del Consiglio dei Ministri (OPCM) n. 4007 del 29 febbraio 2012.
Sono circa 140 i milioni a disposizione delle regioni per finanziare interventi di tre distinte tipologie:
a) “Indagini di microzonazione sismica;
b) interventi strutturali di rafforzamento locale o di miglioramento sismico, o, eventualmente, di demolizione e ricostruzione di edifici e opere infrastrutturali di proprietà pubblica, d’interesse strategico per finalità di protezione civile o rilevanza particolare per le conseguenze di un collasso, esclusi gli edifici scolastici, già destinatari di altri contributi pubblici;
c) interventi strutturali di rafforzamento locale o di miglioramento sismico, o, eventualmente, di demolizione e ricostruzione di edifici privati.”
Nel complesso sono stati stanziati per attività di microzonazione sismica 10 milioni di euro, voce in cui devono essere comprese anche le “procedure informatizzate per la trasmissione, tra Comuni, Regioni e Protezione Civile, degli atti relativi alla realizzazione degli studi di microzonazione sismica, delle proposte di priorità di edifici pubblici strategici, delle richieste relative agli edifici privati, ecc.”
I restanti 130 milioni sono stati impegnati per la realizzazione degli interventi di tipo “b” e “c”. Nel dettaglio le risorse sono state distribuite alle regioni in proporzione al rischio sismico. I finanziamenti più ingenti, più di 18 milioni di euro sono stati attribuiti alla Calabria e alla Sicilia. A seguire con una cifra di poco minore la Campania. Le regioni che beneficeranno di maggiori contributi sono poi l’Abruzzo (ca. 9milioni), l’Emilia Romagna (ca. 8 milioni di euro), il Lazio e il Molise.
Le Regioni a loro volta hanno individuato i Comuni cui destinare i contributi, tra quelli elencati all’allegato 7 all’Ordinanza.
Per quanto riguarda l’attivazione dei finanziamenti di cui alla lettera c), che sono rivolti agli edifici privati, l’Ordinanza stabilisce che i Comuni destinatari dei fondi pubblichino bando nell’Albo pretorio e sul sito web istituzionale del Comune, per invitare i cittadini a presentare entro 60 giorni la richiesta di finanziamento. In questa fase della procedura non è previsto allegare elaborati progettuali.
Entro il 10 febbraio 2013 le Regioni che avranno recepito tutte le richieste dai Comuni formuleranno e pubblicheranno una graduatoria stilata sulla base di:
- “tipo di struttura;
- anno di realizzazione;
- occupazione giornaliera media;
- classificazione e pericolosità sismica;
- eventuali ordinanze di sgombero pregresse emesse in regime ordinario, motivate da gravi deficienze statiche;
- prospicienza su vie di fuga”.
I soggetti che risultino beneficiari dei finanziamenti dovranno presentare un progetto di intervento entro 90 giorni per gli interventi di rafforzamento locale e entro 180 giorni, per gli interventi di miglioramento sismico o demolizione/ricostruzione. Si dovranno quindi avviare i lavori entro 30 giorni dall’approvazione del contributo e completarli “entro 270, 360 o 450 giorni rispettivamente nei casi di rafforzamento locale, di miglioramento simico o di demolizione e ricostruzione”.
Questi gli importi massimi dei contributi che si possono ottenere:
- “Rafforzamento locale: 100 euro per ogni m2 di superficie lorda coperta di edificio soggetta ad interventi, con il limite di 20.000 euro massimo per ogni unità abitativa e 10.000 euro per altre unità immobiliari;
- miglioramento sismico: 150 euro per ogni m2 di superficie lorda coperta di edificio soggetta ad interventi, con il limite di 30.000 euro massimo per ogni unità abitativa e 15.000 euro per altre unità immobiliari;
- demolizione e ricostruzione: 200 euro per ogni m2 di superficie lorda coperta di edificio soggetta ad interventi, con il limite di 40.000 euro massimo per ogni unità abitativa e 20.000 euro per altre unità immobiliari.”
I contributi saranno erogati a rate: all’esecuzione del 30% del lavori, al 70% dell’avanzamento e, il saldo, al completamento dei lavori o, se previsto, alla presentazione del certificato di collaudo statico.
Infine, una quota residua del “Fondo per la prevenzione del rischio sismico”, che ammonta a circa 4 milioni e mezzo di euro è stata assegnata ad altri interventi urgenti e indifferibili per la mitigazione del rischio sismico e sarà gestita a livello centralizzato dal Dipartimento della Protezione Civile.
Per approfondire: Finanziamenti interventi prevenzione rischio sismico.