ROMA – Pubblicata online da Istat l’edizione 2014 di Italia in cifre, opuscolo che passa in rassegna gli aspetti economici, sociali, culturali di sedici ambiti tematici: territorio, ambiente, popolazione, salute e sanità, condizioni di vita, istruzione, lavoro, previdenza, cultura, giustizia, economia, prezzi, commercio con l’estero, agricoltura, industria e servizi, turismo. Novità della nuova edizione sono un’infografica dedicata ai giovani e un approfondimento sugli indicatori del Bes, Benessere equo e sostenibile.
Il 93, 8% dei giovani uomini tra 18 e 24 anni e il 52,3% di quelli tra 25 e i 34 anni vive ancora in famiglia. Migliore la situazione per il genere femminile (l’87,1% nella fascia minore e 35% nella fascia 24-35 anni). È sposato il 4,3% delle donne tra 18 e 24 anni e il 43,3% di quelle tra 24 e 35 anni. Lo 0,9% dei giovani uomini entro i 24 è sposato e il 25,8% di quelli tra 24 e 35 anni.
Sono circa 1.6340mila i giovani laureati, 3.109mila i diplomati, 452mila in possesso di qualifica professionale, 1783mila hanno conseguito la licenza media, 206mila quella elementare o nessun titolo.
Circa 26070 i giovani che hanno lasciato l’Italia nel 2012 e una cifra analoga riguarda i ragazzi che hanno partecipato al programma Erasmus in una università europea. Il 70% dei laureati nel 2007 risulta essere impiegato ma la situazione occupazionale dei giovani rimane preoccupante: nella fascia d’età tra i 24 e i 35 anni solo il 60,2% è occupato. Del restante 40%, il 12,9 % è disoccupato, il 6,7% sono studenti, il 9,4% sono potenziali lavoratori mentre il 10,9% non cerca lavoro né opportunità formative. In costante crescita la Neet generation (Not in employment education or training) che nel 2013 ha toccato la quota del 26% dei giovani tra i 15 ei 29 anni.
Per quanto riguarda il Benessere equo e sostenibile il report pone a confronto i valori rilevati prima e dopo il 2008 e evidenzia con frecce di colore verde rosso i miglioramenti, peggioramenti di alcuni parametri che determinato la qualità della vita. Tra i valori in miglioramento troviamo la speranza di vita alla nascita ed il tasso di mortalità infantile. Valori mediamente negativi si riscontrano nell’ambito del lavoro, nella conciliazione con i tempi di vita e nel il benessere economico.
Per approfondire: Italia in cifre 2014