ROMA – Presentato il 16 maggio da Confcommercio il “Libro bianco dei trasporti”, fotografia, riflessione e analisi sullo stato dei trasporti in Italia.
I dati inseriti nel rapporto riguardano i costi economici causati dalle carenze del nostro sistema, il confronto del sistema italiano con i sistemi infrastrutturali degli altri Paesi europei, ritardi e disagi da valutare per agevoalre il movimento delle merci e l’economia del italiana.
Tre gli indicatori che fanno riflettere: la mancata produzione di valore causata dai problemi all’infrastrutture; l’immobilità del sistema dei trasporti e delle infrastrutture e il peggioramento della mobilità e dei servizi.
Negli ultimi 10 anni, a causa delle carenze del sistema infrastrutturale rispetto alla Germania l’Italia ha perso una quota di PIL stimabile in 142 miliardi e il divario strutturale tra le diverse aree del nostro Paese ha causato solo nel 2010 una perdita di 50 miliardi.
Il sistema infrastrutturale italiano è fermo: le opere, alcune delle quali avviate 50 anni fa, rimangono incompiute. Solo il 9,3% delle opere previste dal PIS , Programma per le infrastrutture strutturali, che prevede un investimento totale di 367 miliardi, è stato portato a termine e più del 60% delle rimanenti è ancora in fase di progettazione.
Si assiste a un progressivo calo dei finanziamenti alle infrastrutture: il 35% in meno rispetto al 1990, il 34% in meno solo tra gli anni 2009-11 e 18 miliardi già tagliati nei programmi per il periodo 2012-14. Anche i fondi strutturali europei non vengono utilizzati: dei 41 miliardi stanziati dall’UE per il quinquennio 2007-13 ne è stato impegnato solo il 12%.
Messa confronto di quella degli altri Stati europei la rete dei trasporti italiana presenta gravi carenze nell’estensione:
- negli ultimi venti anni la rete autostradale in Italia si è sviluppata 10 volte di meno di quella francese e 25 volte di meno di quella spagnola;
- l’estensione della rete ferroviaria italiana (923 km) è inferiore a quella tedesca (1.285 km) e meno della metà di quella francese (1.896 km) e spagnola (2.056 km).
In ultimo fa pensare il dato che riguarda i tempi di percorrenza: nelle grandi città italiane la velocità media di spostamento nelle ore di punta, 7-8 km/h, è simile a quella degli spostamenti di fine ‘700.
Contestualmente al “Libro bianco” pubblicato da Confcommercio un “Manifesto” di intenti per affrontare la questione trasporti e le diverse esigenze del lavoro e del mercato italani.
Sul versante del trasporto merci, l’industria moderna richiede che siano garantite consegne rapide, attraverso frequenti e stringenti programmazioni, su reti di distribuzione sempre più grandi. Di contro il trasporto delle persone, per i fenomeni di pendolarismo richiede flessibilità e affidabilità del sistema dei trasporti. per la mobilità per affari, dove il tempo di viaggio viene monetarizzato, è necessario garantire trasporti ad elevato livello di velocità e confort.
La soluzione proposta guarda a una politica di intervento, lungimirante, condivisa, in un mercato di servizi di trasporto con regole definite e nel quale vigili un’autorità di Governo.
Tra le azioni enunciate nel manifesto figurano politiche per l’evoluzione logistica dell’autotrasporto, la realizzazione di un “Patto per la mobilità urbana”, interventi per una maggiore efficienza logistica del sistema portuale, il riordino e la razionalizzazione del trasporto aereo e la piena liberalizzazione del trasporto ferroviario.
Per approfondire: Libro bianco Confcommercio.