GINEVRA – Una persona su dieci nel Mondo soffre di disturbi mentali, quasi metà della popolazione mondiale vive in Paesi nei quali è presente uno psichiatra ogni 100mila persone.
Questi alcuni dei dati pubblicati dall’Oms nel Mental Health Atlas 2014, l’atlante 2014 sulla salute mentale, che traccia risultati, bilanci e obiettivi sull’attuazione del Piano d’azione per la salute mentale 2013 – 2020.
Salute mentale
Sono i Paesi con reddito più basso a disporre soltanto di uno psichiatra ogni 100mila persone, percentuali che vanno a comporre un condizione media mondiale che si attesta su un medico ogni 10mila persone. I Paesi ad alto reddito dispongono di un addetto alla salute mentale ogni 2mila persone.
Persistono quindi evidenti disuguaglianze, disuguaglianze enormi nell’assistenza e nella prevenzione. Tali divari si evidenziano con il dato relativo alla spesa che i vari Paesi riescono a destinare a tali ambiti. 2 dollari pro capite nei Paesi a basso reddito, più di 50 dollari in quelli ad alto reddito.
Piano salute mentale 2013-2020
Qualcosa dopo il lancio del piano d’azione 2013-2020 sembra si stia muovendo. Il numero globale degli infermieri impiegati nella salute mentale è salito dal 2011 al 2014 del 35% e due terzi dei Paesi dispongono ora di politiche mirate, piani e leggi. Leggi che spesso però si trovano in contrasto con la piena attuazione delle indicazioni internazionali sui diritti umani e con il coinvolgimento marginale degli stessi pazienti.
Il Piano 2013-2020 Oms mira in vista della scadenza, quattro obiettivi primari: rafforzare leadership e governance; fornire servizi e assistenza sociale; strategie di promozione e prevenzione; rafforzare l’informazione e la ricerca.
Rientrano tra i passaggi di questi obiettivi, lo sviluppo di piani entro il 2020 nell’80% dei Paesi mondiali, l’adeguamento del diritto alla salute mentale nel 50% dei Paesi, l’aumento del 20% della copertura dei servizi sanitari, la riduzione del tasso di suicidi del 10%.
Info: Oms Atlante salute mentale 2014