ROMA – Con l’estate imminente segnaliamo quanto approntanto dal Ministero della salute con il supporto tecnico del Centro di competenza della Protezione civile, e del Dipartimento di epidemiologia del SSR del Lazio in merito al programma per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute.
Il programma prevede l’attivazione dal 15 maggio al 15 settembre del “Sistema di segnalazione ondate di calore”. Il sistema consiste nella messa in funzione in 27 città italiane (Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Campobasso, Catania, Civitavecchia, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Venezia, Verona, Viterbo), di apparati che consentono di monitorare le condizioni meteorologiche e climatiche delle diverse aree urbane segnalando quelle condizioni che possono avere un impatto significativo sulla salute delle categorie più esposte ai rischi legati alle ondate di calore: anziani, malati cronici, neonati e bambini piccoli, disabili, persone povere e in solitudine.
I dati climatici rilevati vengono elaborati e pubblicati in bollettini giornalieri che descrivono i possibili effetti sulla salute segnalando alla popolazione il livello di rischio. Il livello può andare dallo “zero”, corrispondente all’assenza di rischio, al “tre”, che prevede condizioni di rischio elevato e persistente per tre o più giorni consecutivi.
Le informazioni citate verranno integrate con quanto in possesso dei servizi locali, sanitari (ASL), socio-assistenziali (Comune) relativi ad assistiti, ricoveri, invalidità civile e assistenza domiciliare e utilizzati per la definizione di una anagrafe dei casi sensibili.
Il piano di prevenzione infine oltre all’attivazione del sistema di segnalazione prevede una serie di attività specifiche, tra cui:
- la definizione di piani operativi differenziati per la gestione delle condizioni di rischio climatico;
- il coordinamento dei piani locali di prevenzione, organizzati su iniziativa di Regioni, Comuni, Aziende sanitarie e organizzazioni di volontariato sociale per contrastare gli effetti delle ondate di calore sulle fasce più suscettibili della popolazione;
- la definizione di metodologie per l’identificazione dei gruppi di popolazione ad alto rischio a cui rivolgere gli interventi di prevenzione (anagrafe dei suscettibili);
- la costituzione di una banca dati nazionale su indicatori di esposizione e indicatori di effetto per la sorveglianza epidemiologica;
- la valutazione dell’efficacia dei sistemi di allarme HHWW, “Heat health watch warning system”, e degli interventi di prevenzione.
Per approfondire: In attesa del gran caldo.