GINEVRA – L’Organizzazione Mondiale della Sanità OMS, ha pubblicato il Rapporto 2012 sulla salute in Europa, rapporto che descrive sia i miglioramenti generali in materia di salute nella regione europea.
Il documento traccia un quadro dello stato attuale della salute in Europa analizzando fattori demografici ed epidemiologici di 53 Stati. I dati utilizzati si riferiscono a un arco di tempo che va dal 1980 fino al 2010.
A livello demografico il rapporto evidenzia che:
- mentre la popolazione europea è cresciuta fino a quasi 900 milioni di abitanti, la riduzione dei tassi di fertilità in tutta la regione comporta che questa tendenza presto si annullerà;
- la popolazione sta invecchiando rapidamente, con proiezioni che stimano che più del 25% della popolazione totale della regione europea avrà 65 anni o più nell’anno 2050;
- i flussi migratori stanno influenzando le variazioni demografiche osservate in Europa;
- la percentuale della popolazione che vive nelle aree urbane ha raggiunto quasi il 70% nel 2010 e si prevede che supererà l’80% entro il 2045, di conseguenza, le persone saranno esposte a diversi rischi per la salute.
Per quanto riguarda l’aspettativa di vita si registra che nella regione europea è globalmente aumentata di 5 anni arrivando a 76 anni nel 2010. Permangono tuttavia forti differenze tra i diversi stati passando dai 68,7 anni del Kirghizistan agli 82,2 della Spagna con una differenza di 13,5 anni.
Differenze si rilevano anche fra i sessi: le donne hanno raggiunto un’aspettativa di vita di 80 anni mentre per gli uomini è di 72,5 con una differenza di 7,5 anni.
Anche il tasso di mortalità evidenzia una globale diminuzione, manifestata in ogni fascia d’età, ma con forti differenze fra diversi Stati registrando casi in cui lo scostamento dalla media è pari al 60%.
In particolare, tra le maggiori cause di mortalità le malattie non trasmissibili rappresentano la parte più consistente: l’80% dei decessi nel 2009. Le malattie del sistema circolatorio sono la più importante causa di mortalità prematura (50% di tutti i decessi) seguite dalle neoplasie (20%), mentre le cause esterne di traumatismi e avvelenamenti sono responsabili del 9%.
Dal momento che vi è stata una riduzione costante di mortalità per malattie del sistema circolatorio e un aumento della speranza di vita associata, il rischio di sviluppare il cancro è in aumento.
Le malattie trasmissibili, anche se si verificano meno frequentemente in Europa che nel resto del mondo, rimangono una delle priorità per la salute. Tra queste le malattie che hanno maggiore incidenza sono la tubercolosi, l’AIDS e altre malattie sessualmente trasmissibili, e l’epatite virale.
La mortalità per malattie infettive e parassitarie nella regione è lentamente aumentata dal 1990. Modelli di tendenza per l’incidenza dell’HIV differiscono in tutta la regione, con tassi più elevati in alcuni paesi dell’Europa centrale e orientale.
In conclusione il rapporto sottolinea che le disuguaglianze sanitarie sono una delle principali criticità in Europa e continuano ad aumentare. I fattori determinanti per la salute sono di tipo socioeconomico, demografico, ambientale e culturale.
Il livello di reddito, occupazione e l’istruzione sono tra i più importanti fattori socio-economici determinanti per la salute. Anche se aumentati globalmente a partire dal 1990, i livelli di reddito della regione europea sono ancora altamente ineguali. I fattori ambientali sono altrettanto determinanti. Fondamentali sono la disponibilità di acqua e di servizi igienico-sanitari, le condizioni abitative e l’ambiente esterno, tra cui la qualità dell’aria esterna e interna e il rumore.
Il rapporto vuole aprire quindi nuove frontiere, nell’applicazione del programma europeo Salute 2020. Sulla base dei dati elaborati l’OMS, in vista di Salute 2020, ha fissato sei obiettivi principali:
- ridurre la mortalità prematura in Europa entro il 2020;
- aumentare l’aspettativa di vita in Europa;
- ridurre le disuguaglianze nella salute in Europa;
- migliorare il benessere della popolazione europea;
- fornire una copertura sanitaria universale e il “diritto alla salute” in Europa;
- stabilire obiettivi nazionali fissati dagli Stati membri.
Per approfondire: rapporto OMS salute in Europa 2012.