CAGLIARI – Forte attenzione in Sardegna per la tutela delle salute e della sicurezza donne lavoratrici. Ne parla Luisa Marilotti, consigliera Regionale alle Pari Opportunità e componente del Crel, Consiglio Regionale del’Economia e del Lavoro, che in apertura di un seminario rivolto agli ispettori del lavoro tenutosi a Cagliari nei giorni scorsi, ha così introdotto il tema e le azioni intraprese dalla Regione Sardegna.
La sicurezza su lavoro in ottica di genere è un concezione innovativa introdotta dal T.U.. 81/2008 che già nel primo articolo cita “garantendo l’uniformità della tutela delle lavoratrici e dei lavoratori sul territorio nazionale attraverso il rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, anche con riguardo alle differenze di genere, di età e alla condizione delle lavoratrici e dei lavoratori immigrati” per poi ribadire nell’art. 28 “La valutazione di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro, deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell’accordo europeo dell’8 ottobre 2004, e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, nonché quelli connessi alle differenze di genere, all’età, alla provenienza da altri Paesi e quelli connessi alla specifica tipologia contrattuale attraverso cui viene resa la prestazione di lavoro”
Il tema della differenza, e della differenza di genere in particolare, necessita di un aggiornamento costante. Si rendono pertanto necessarie azioni di informazione e formazione sia per i lavoratori e le lavoratrici che per tutte quelle figure che si occupano di sicurezza sul lavoro. Il seminario ha rappresentato quindi un primo momento di approfondimento e confronto su innovazioni normative e sulle specifiche problematiche del tema.
IL T.U come già detto abolisce la neutralità del lavoratore. Il lavoratore non è un concetto astratto ma è un individuo ben definito, di età, genere, nazionalità, .. diverse e di questo una valutazione dei rischi, compresi quelli connessi allo stress lavoro-correlato, per essere effettuata in modo adeguato deve tenere conto.
Anche se è in forte aumento il numero delle donne occupate il mondo del lavoro è declinato al maschile.
Finora le problematiche legate alla differenza tra uomini e donne sono state ignorate. L’attenzione alle lavoratrici era circoscritta alla sola maternità, prevedendo misure di tutela particolare rivolte alle donne in gravidanza e in allattamento di altri aspetti della vita biologica femminile fino ad ora non si era tenuto conto: il ciclo mestruale, la fertilità, la menopausa. Anche l’organizzazione del lavoro, gli spazi, gli orari, gli utensili, le attrezzature sono pensate per un mondo maschile.
I dati tossicologici su cui sono stati fissati i limiti di esposizione a sostanze potenzialmente nocive provengono da studi su individui di sesso maschile, quando è provato che uomini e donne rispondono in modo di verso anche quando impiegati nello steso settore.
Per quanto riguarda poi i rischi psicosociali e i rischi emergenti le donne sono molo più esposte a sindrome da stress.
Le donne sono costantemente sottoposte a stress da multiruolo, legato al triplo lavoro di professionista madre e casalinga, alla difficoltà di conciliazione, alla insoddisfazione data da un lavoro in cui manca il riconoscimento delle capacità e l’avanzamento di carriera; per non parlare dello stress causato da discriminazione, violenza fisica e psicologica, mobbing. Per tutte queste ragioni le donne si ammalano di più e patologie quali la depressione sono in aumento vertiginoso.
A livello nazionale il Ministero del Lavoro di concerto con l’Ufficio della Consigliera delle Pari opportunità ha lanciato la campagna “Sicuramente noi”.
A livello territoriale la Sardegna si è fatta promotrice di molteplici iniziative per approfondire la tematica della differenza di genere e creare momenti di confronto e formazione:
- è stato istituto preso l’Università di Sassari il primo dottorato in Farmacologia di Genere d tutta la Comunità Europea;
- nel convegno Foemina Salus le Università di Cagliari e di Sassari hanno presentato un piano strategico sulla salute di genere
- è stato organizzato il convegno l’Equità della salute nella vita e nel lavoro, dove sono stati affrontati i temi della relazione tra medicina e ambito sociale
- infine è in corso un progetto regionale sulla ricerca di base.
Questi i primi passi necessari da compiere per raggiungere livelli adeguati di protezione prevenzione per le lavoratrici donne per cui i rischi vanno valutati in modo specifico e debitamente affrontati.