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Valutazione rischio chimico, aggiornato modello “Inforisk” della Regione Piemonte

TORINO – Aggiornato dal Gruppo di lavoro “rischio chimico” della Regione Piemonte il modello applicativo Inforisk per la valutazione del rischio da agenti chimici.

L’aggiornamento del documento è stato approvato con DD n. 847 del 29/10/2013, a seguito delle modifiche introdotte dal D.Lgs. 81/08 dal nuovo sistema di classificazione ed etichettatura delle sostanze.

La revisione ha permesso di apportare alcune significative modifiche al modello con l’obiettivo di fornire indicazioni operative necessarie al sistema di prevenzione regionale per rendere maggiormente uniforme sull’intero territorio regionale l’applicazione della normativa sul rischio chimico.

Inforisk è un modello valutativo che a partire da dati di tipo qualitativo/semi-quantitativo,. consente, attraverso l’uso facoltativo di un diagramma di flusso operativo e di una metodologia semplificata (CUT OFF) “di giungere a una valutazione del rischio per la salute senza procedere ad una valutazione complessa stimata (o misurata), nel caso siano rispettate alcune indicazioni che costituiscono esposizioni molto limitate ad agenti chimici caratterizzati da pericolosità intrinseca non elevata e presenti in piccole quantità.

Il flusso garantisce la possibilità di stimare il rischio anche in assenza di dati ambientali e/o biologici utilizzando i criteri di tossicità della sostanza, la quantità utilizzata o presente nel ciclo produttivo, le modalità di utilizzo e la durata dell’esposizione. Ciò consente un approccio valutativo standardizzato anche in caso di non misurabilità del dato ambientale e/o biologico e semplifica, almeno in una prima fase, la valutazione (rischio stimato).

Se dalla valutazione del rischio stimato emergono risultati che non permettono l’applicazione del concetto di “irrilevante per la salute”, il datore di lavoro dovrà provvedere affinché il rischio sia ridotto al minimo mediante l’applicazione di misure specifiche cosi come indicato al comma 1 dell’articolo 225 e dovrà verificare la possibilità di procedere a misure ambientali e/o biologiche da cui potrà derivare, mediante algoritmo, l’entità del rischio stesso”.

Si evidenzia che il modello Inforisk  “fornisce indicazioni da utilizzare esclusivamente durante la valutazione dei rischi derivanti dallo svolgimento del “normale” processo produttivo per quanto riguarda gli aspetti legati alla salute dei lavoratori; non sono quindi comprese tutte quelle situazioni che accidentalmente possono verificarsi durante l’attività lavorativa (infortuni, incendi, esplosioni, ecc.) che rientrano nel capitolo della valutazione del rischio chimico per la sicurezza e che saranno oggetto di un successivo atto di indirizzo”.

Per approfondire: aggiornamento Inforisk.

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