ROMA – La fluoro-edenite è cancerogena ed entra a far parte del gruppo di classificazione 1 della Iarc International agency for research on cancer. Pubblicata dall’Istituto superiore di sanità una nota che informa su come l’Agenzia internazionale abbia deciso di inserire le fibre di fluoro-edenite nell’insieme delle sostanze definite “cangerogeni umani certi”.
La decisione è stata presa dalla Iarc lo scorso ottobre e le motivazioni complete, appena anticipate dalla rivista Lancet oncology, verranno pubblicate sul prosismo volume 111 delle monografie della Iarc stessa.
Si tratta di una decisione che riguarda l’Italia e in particolare il comune di Biancavilla, Sicilia, pendici dell’Etna, Comune nel quale la sostanza è stata identificata per la prima volta e Comune del quale l’incidenza di mortalità per mesotelioma pleurico e patologie respiratorie ha condotto all’indagine scientifica.
La fluoro-edenite è un minerale anfibolo, “naturale contaminante del suolo”, sconosciuto fino alle rilevazioni condotte su Biancavilla. Finora Biancavilla e successivamente i territori giapponesi vicini al vulcano Kimpo sono gli unici siti noti alla comunità scientifica per tale presenza. I particolare per Biancavilla, la fonte della contaminazione ambientale è stata individuata in una cava dalla quale venivano estratti materiali da costruzione, quotidianamente utlizzati nelle opere edili.
Ciò che ha contribuito allo sviluppo delle indagini è stato il tipo di patologie che l’esposizione al minerale comporta, patologie simili a quelle causate dall’esposizione a fibre di amianto, in particolare l’aver riscontrato nella popolazione un eccesso di mortalità per tumore maligno delle pleura. “Un eccesso di incidenza e di mortalità per mesotelioma, […] senza differenze apprezzabili tra uomini e donne, e con una incidenza particolarmente elevata nei giovani adulti”. Circostanze queste ultime che hanno suggerito poi in fase di analisi di concentrarsi su “un inquinamento ambientale piuttosto che occupazionale”.
“Una volta appurato un eccesso di mortalità per mesotelioma pleurico nel comune di Biancavilla, in assenza di rilevazioni di esposizione professionale ad amianto, sono state tracciate tre linee di ricerca:
- Gli epidemiologi, dopo aver descritto già nel 1996-98, una serie di casi di mesotelioma pleurico tra i residenti a Biancavilla, caratterizzati da una relativamente elevata presenza di donne, bassa età alla diagnosi e mancanza di prove di esposizione ad amianto nell’ambiente di lavoro, hanno fornito stime quantitative di eccesso di rischio di mesotelioma – incidenza, mortalità e ospedalizzazione – e, nel contempo, hanno stimato un eccesso di mortalità e di ospedalizzazione da malattie respiratorie non maligne tra le quali le pneumoconiosi.
- Mineralogisti e geologi hanno descritto le fibre di fluoro-edenite, responsabili della contaminazione di un’area in cui si trova la cava dalla quale venivano tratti materiali da costruzione ampiamente impiegati a Biancavilla. L’esposizione a queste fibre, monitorate con tecniche di microscopia elettronica, potrebbe essere stata determinata da fonti sia esterne che interne alle abitazioni.
- La cancerogenicità delle fibre di Biancavilla è stata dimostrata da uno studio condotto dall’Istituto Ramazzini mediante iniezione intraperitoneale e intrapleurica nei ratti. Gli studi in vitro effettuati principalmente presso l’Isshanno chiarito i meccanismi della cancerogenicità della fibra”.
Biancavilla è stata inserita nel 2002 nell’elenco dei Sin Siti di interesse nazionale, ed è “meritevole quindi di sostegno da parte dei governi nazionali e regionali, in termini di prevenzione, assistenza sanitaria e monitoraggio epidemiologico. Le autorità sanitarie siciliane hanno recentemente progettato un piano ad hoc di intervento sanitario che raccomanda in primo luogo di promuovere la sorveglianza epidemiologica con particolare attenzione al mesotelioma, alla pneumoconiosi (fibrosi polmonare da inalazione di polvere) ed altre malattie legate all’amianto”.
L’Iss ha dedicato a Biancavilla uno dei recenti Annali del 2014 e ha formulato a riguardo delle raccomandazioni finalizzate al miglioramento delle condizioni di esposizione e quindi della valutazione dell’esposizione stessa: “cessazione delle attività nella cava, rimozione di sottoprodotti dell’industria edilizia e dei rifiuti dai nuovi quartieri di Biancavilla, asfaltatura di strade originariamente coperte da materiale inerte proveniente dalla zona della cava – che hanno fatto registrare una diminuzione costante nel tempo della concentrazione di fibre aerodisperse”.
“Il miglioramento della valutazione dell’esposizione dovrebbe portare a tre obiettivi principali: una migliore comprensione dell’ubicazione e delle caratteristiche delle principali fonti di fibre nel territorio di Biancavilla, un migliore apprezzamento di attività e circostanze che possono determinare elevati livelli di fibre aerodisperse, e una migliore comprensione delle fonti interne di fibre”.
Per approfondire: Fluoro-edenite cancerogena, articolo sito Iss