VERONA – In tutta Italia, da un po’ di tempo, imprese, sindacati e servizi a vario titolo impegnati nella tutela della sicurezza sul lavoro stringono patti per portare avanti insieme la battaglia contro infortuni e morti bianche.
Al crescente numero di protocolli se ne è aggiunto uno lo scorso venerdì 26 novembre, quando a margine del convegno sulla sicurezza di Ance Verona, imprese, sindacati e Sipsal (Servizio Igiene Sicurezza Ambienti Lavoro) hanno siglato un patto per aumentare la formazione nei cantieri e le iniziative di sorveglianza.
A prender parte al convegno intitolato ‘Organizzazione e gestione della sicurezza nella filiera delle costruzioni’ a Verona c’era tutte le maggiori sigle del settore: Fillea-Cgil, Feneal-Uil e Filca-Cisl.
L’incontro è stato anche l’occasione per fare il punto sull’andamento degli infortuni e sul rispetto delle norme in materia di sicurezza, compito che è toccato al direttore dell’Inail Franco Pelosa.
Secondo l’Istituto solo nei primi nove mesi del 2010, e dunque fino a settembre, gli incidenti sono diminuiti del 15 per cento nei cantieri rispetto allo stesso periodo dell’anno prima passando da 1398 a 1153. E questo, secondo il direttore, sarebbe frutto del maggiore impegno messo nell’osservare le regole per la sicurezza sul lavoro. Certo, un impegno che forse non è portato da tutti avanti allo stesso modo da quello che ha lasciato intendere chiaramente il presidente dell’Ance Verona Andrea Marani, che ha detto: “Le imprese che fanno parte dell’Ance sono in regola, e questo risulta dal Registro delle Imprese, ma poi si trovano a competere nei cantieri con altre imprese che talvolta non si sa proprio che norme rispettino. I costi di questo si pagano in termini sociali”.
Ma l’accordo è stato percepito anche secondo un’altra chiave, anche questa positiva: la lotta per la legalità e contro le infiltrazioni di forme di economia illegale. “Questa collaborazione – ha infatti commentato il procuratore capo di Verona Mario Giulio Schinaia – è l’inizio di una rivoluzione copernicana per quello che riguarda la sicurezza sul lavoro”. Secondo il procurate il fatto di essere giunti a questo accordo è infatti un segno importante che “Gli imprenditori edili non si interessano solo dei costi, dei danni e delle sanzioni, ma anche di salvaguardare la salute dei dipendenti e della legalità. E la legalità è fondamentale in una zona, come il veronese, piena di opportunità di investimento: le infiltrazioni dell’economia illegale partono sul mancato rispetto delle regole”.