FANO – “Il destino non c’entra”: questo lo slogan indossato da centinaia di ragazzi alla Giornata della Sicurezza che si è tenuta a Fano nei giorni scorsi. La giornata della sicurezza è stata promossa dalla provincia di Pesaro e Urbino ed ha visto coinvolti attivamente vari soggetti: l’Ufficio Scolastico Regionale, la Prefettura, la Direzione Provinciale del Lavoro, l’Anmil, l’Asur, i Vigili del Fuoco e il Comune di Fano.
La mattina è sta dedicata alle scuole superiori che hanno partecipato alla premiazione del concorso organizzato dall’Anmil “La cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro”, riservato agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado della provincia. Obiettivo è stato quello di promuovere un percorso di riflessione sulla lotta contro il fenomeno delle malattie professionali e degli infortuni in ambito lavorativo. Trenta ragazzi hanno poi ricevuto un diploma per aver condotto le visite alla mostra fotografica del’Anmil “No!” sugli incidenti sul lavoro. Parlando ai ragazzi Massimo Seri, asessore provinciale alla Formazione e al Lavoro, ha ribadito “ Vogliamo mantenere alti l’attenzione e il livello di responsabilità, perché il destino non c’entra, la sicurezza dipende da tutti noi”.
La mattinata si è conclusa con uno spettacolo teatrale e una prova di evacuazione del teatro.
Il pomeriggio, dedicato a datori di lavoro, lavoratori e cittadinanza tutta, ha dato spazio agli interventi di numerose personalità del mondo della sicurezza a livello territoriale che hanno discusso sulla opportunità di creare sinergie tra le varie risorse del territorio che possono trovare la dovuta espressione nell’ambito della Conferenza Permanente per la Sicurezza nei luoghi di lavoro. E’ stato infine distribuito un manuale sulla sicurezza nel comparto della lavorazione del legno. Degna conclusione per la ricca giornata di riflessione partecipazione è stata offerta dal concerto della Banda del corpo nazionale dei vigili del fuoco accompagnata da una suggestiva performance di creazioni con sabbia su piano luminoso ad opera del maestro Massimo Ottoni.