ROMA – Si celebra oggi 3 dicembre, la Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, giornata istituita nel 1992, dalla risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite 47/3, che dà attuazione a quanto scritto nel Programma di azione mondiale per le persone disabili adottato nel 1982.
Sustainable development: The promise of technology (Sviluppo sostenibile: le promesse della tecnologia) è il tema scelto per questa edizione della Giornata, un tema che intende mobilitare le istituzioni e l’opinione pubblica sul ruolo della tecnologia per garantire i diritti delle persone con disabilità.
Tre le aree di discussione segnalate:
- la riduzione dei rischi di catastrofe e la gestione delle emergenze;
- la creazione di ambienti di lavoro abilitanti;
- il conseguimento di obiettivi di sviluppo sostenibili e realmente inclusivi.
Il tasso di mortalità delle persone disabili in caso di catastrofe naturale o altra emergenza (leggi: convegno Isa Roma 11 dicembre 2014) è dalle 2 alle 4 volte maggiore. La tecnologia può fornire un supporto indispensabile in queste situazioni sia per la riduzione dei rischi che per quanto riguarda le tecnologie della comunicazione, i sistemi di allerta e la localizzazione delle persone.
Il diritto al lavoro poi, spesso negato alle persone diversamente abili. Quindi la necessità di restituire alle persone con disabilità la dignità, la salute e la sicurezza del lavoro, nel rispetto dei principi di inclusione e accessibilità. Fornendo loro la possibilità di partecipare alla vita sociale attiva e contribuire alla forza lavoro.
Il portale Inail Superabile tra i vari articoli dedicati al 3 dicembre, ha pubblicato una serie di dati tratti da Istat: “Comunemente, quando si parla di non autosufficienza in Italia si fa riferimento a una platea che oscilla tra i 2 e i 4 milioni di persone: una forbice piuttosto ampia. Disabilità grave. Nel 2011 si parlava di 2.111.424 persone, di cui 580.915 under 65 e 1.530.609 da 65 anni in su.
Nel dettaglio, i dati dell’Istat rispetto all’assistenza: per quanto riguarda i giovani-adulti, circa 260 mila sono “figli”, ovvero vivono con uno o entrambi i genitori. Oltre metà di questi (54%) non riceve aiuti dai servizi pubblici né si affida a quelli a pagamento e non può contare sull’aiuto di familiari non conviventi: l’assistenza grava quindi completamente a carico dei familiari conviventi. Solo il 17,6% usufruisce invece di assistenza domiciliare sanitaria o non sanitaria pubblica. Di questi “figli disabili”, circa 86 mila hanno genitori anziani e il 64% è inabile al lavoro. Circa 51 mila disabili gravi giovani e adulti, infine, vivono da soli e circa 10 mila di questi non ricevono alcun tipo di sostegno.
Per quanto riguarda invece gli anziani con gravi disabilità, il 43,5% (580 mila) vivono da soli, il 25,6% con il proprio partner e il 16,8% con i figli. Complessivamente, il 25% usufruisce di assistenza domiciliare pubblica, ma l’8,4% degli anziani disabili gravi riceve solo l’aiuto dei familiari conviventi”.
In Italia molte le iniziative in corso da questa mattina. A Palazzo Chigi è in corso il convegno “La sfida per l’inclusione: il futuro delle persone con disabilità”, promosso dai Mnisteri del Lavoro, della Salute e dell’Istruzione.
Per approfondire:
International day of persons with disabilities Onu
speciale Superabile Giornata disabilità
convegno Governo “La sfida per l’inclusione”