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Nelle Marche calano gli incidenti ma cresce la gravità: i dati i del Crcsl

JESI –  Meno incidenti mortali e un calo di indennizzi per infortunio: sono questi i primi dati postivi che balzano all’occhio nella relazione presentata di recente dal Comitato regionale per il coordinamento della sicurezza sul lavoro delle Marche che per l’occasione si è riunito a Jesi, registrando una partecipazione di circa 300 persone alla due giorni interamente dedicata ai risultati della sicurezza.

Oltre a lavoratori, sindacati e delegati per la sicurezza, ampia è stata la partecipazione anche da parte delle istituzioni della Regione tra i quali il vicepresidente della Regione Paolo Petrini, il Presidente del Corecom Marco Moruzzi,  l’assessore alla Salute Almerino Mezzolani, e l’assessore al Lavoro Marco Luchetti che sono intervenuti nei dibattiti che per lo più si sono concentrati nel delineare strategie comuni di intervento per i singoli comparti di lavoro, tra i quali che l’agricoltura.

Dai dati presentati le Marche si mostrano sostanzialmente in linea con i dati nazionali dell’Inail, che vedono un calo costante degli infortuni (meno 27 per cento) e dei tassi di incidenza, anche se per questa regione c’è un dato che dovrebbe destare qualche preoccupazione. Andando infatti al di là dei numeri assoluti si può vedere dalla tipologia di invalidità che in molte zone la gravità media degli incidenti sta crescendo: accadono cioè meno incidenti, ma con peggiori conseguenze per i lavoratori. E questo incide anche sul fatto che nelle Marche la durata media della degenza per un incidente è tra le più elevate d’Italia.

Il Comitato di Coordinamento anche avendo possesso di questi dati ha appunto deciso di organizzare questo primo seminario che la speranza che ciò porti a ‘far sistema’ tra i vario soggetti coinvolti nella sicurezza sul lavoro al fine anche di tentare di ridurre non solo il numero di incidenti ma anche la loro gravità e dunque l’impatto sulla salute dei lavoratori e per pensare a campagne di comunicazione sulla sicurezza che possano coinvolgere tutta la popolazione.

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