REGGIO EMILIA – Le cadute dall’alto, soprattutto in edilizia, sono una delle più frequenti cause di infortunio, e sono anche tra la tipologia di incidenti che più facilmente possono portare alle morte o a livelli gravi di invalidità permanente. Per questo è necessario che, per chi ‘va in alto’ per lavoro, ci siano specifiche iniziative di formazione teorica e anche pratica. Prima ancora però è necessario che vi sia una corretta percezione del rischio, un tipo di cultura che è bene si formi prima dell’ingresso nella vita lavorativa e che caratterizzi tutta l’esistenza: dal gioco allo sport fino alla guida e a tutte quelle attività extralavorative dalle quali possono derivare dei rischi. A tutto questo guarda il progetto pilota ‘Essere all’altezza’ che si è appena concluso in provincia di Reggio Emilia e mira a dare una corretta percezione del rischio partendo dai giovani non ancora entrati nel lavoro.
Il progetto formativo è stato promosso dalla locale Scuola Edile in collaborazione con l’Ente di Formazione Professionale Edile di Reggio Emilia. Ad essere coinvolti, in questa prima edizione appena conclusa, sono stati 250 studenti delle scuole medie e superiori per geometri della provincia. Il progetto, vista la sua alta valenza, che va anche al di fuori del mondo del lavoro, ha anche avuto il finanziamento della Fondazione Pietro Manodori di Reggio Emilia. Si tratta, per ora, di un progetto pilota che nei prossimi anni potrebbe essere destinato ad estendersi. Una delle caratteristiche che lo ha reso particolare, e anche molto apprezzato, è stato il fatto che sono state tante, e anche singolari, le attività pratiche che gli studenti sono stati chiamati a svolgere: una tra tutte l’alpinismo. Lezioni pratiche che hanno affiancato quelle teoriche volte ad incrementare e orientare correttamente la prevenzione del rischio. Non è stato trascurato nemmeno l’aspetto psicologico; nel team dei formatori, infatti, erano previsti anche professionisti di questo settore.
“L’Emilia Romagna è la terza regione in Italia per numero di morti bianche – ha spiegato nel corso della conferenza conclusiva il presidente della Scuola Edile di Reggio Emilia Enrico Montanari –. In Italia ogni giorni ci sono due morti sul lavoro e sembra che l’andamento del 2011 indichi un incremento piuttosto forte. Il settore più interessato dalle morti è quello dell’agricoltura ma subito dopo segue proprio l’edilizia. Laddove si registra un calo degli infortuni bisogna anche tener conto che questo dato è legato alla contrazione dell’attività del settore causata dalla crisi. Questo corso è dunque nato dall’esigenza fortemente sentita di fare qualche cosa di molto concreto per la sicurezza, ma di partire a monte, dalla formazione di chi ancora non è entrato nel mondo del lavoro”.
Alla presentazione ufficiale dei risultati di questa iniziativa era presente anche l’assessore all’Istruzione della Provincia di Reggio Emilia Ilenia Malavasi che ha sottolineato come “sia necessario partire proprio dal coinvolgimento degli studenti, facendoli partecipare anche ad attività pratiche, affiancando lo sport, come in questo caso l’alpinismo, ad esercizi concreti di allestimento di ponteggi. È fondamentale, infatti, che prima di entrare effettivamente nel mondo del lavoro questi giovani abbiano sia una corretta percezione del rischio e cultura della sicurezza quanto un’esperienza pratica significativa”.
La sicurezza comincia con ‘Essere all’altezza’
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