ROMA – Gestione degli agenti cancerogeni e mutageni sul lavoro, gestione dei rischi, classificazione ed etichettatura delle sostanze e delle miscele a norma del Regolamento Clp 1272/2008, procedure basilari per lavorare in sicurezza, misure per il controllo dell’esposizione degli addetti.
Pubblicato da Inail Contarp maggio 2015 Agenti cancerogeni e mutageni – Lavorare sicuri, volume dedicato in particolare a datori di lavoro e Rspp che affronta la prevenzione, cosa e quali sono gli agenti cancerogeni, le procedure correte per lavorare sicuri, l’identificazione di tali sostanze a partire dalla loro classificazione, precedente o conforme al Regolamento Clp, in vigore per le sostanze dal 2009 e in vigore per le miscele a partire dal 1° giugno 2015.
Agenti cancerogeni e mutageni
IARC Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro identifica in più di 400 elementi gli agenti potenzialmente cancerogeni per l’uomo. In Italia circa 6.400 morti all’anno per tumore possono essere ricondotti all’esposizione ad agenti cancerogeni sul lavoro.
Tra tutti gli agenti, il volume Inail si sofferma in particolare sui cancerogeni/mutageni di origine chimica, non fisici o biologici, escludendo anche l’amianto e il Radon.
Polveri di legno, benzene, cromo esavalente, IPA, composti di cadmio, nickel, nebbie di acido solforico e altri 18 tra i principali agenti presenti negli ambienti di lavoro. per i quali una tabella ne riassume agente o gruppo, classificazione, e lavori interessati.
D.Lgs 81/08 normativa sicurezza
Il Testo Unico sicurezza sul lavoro definisce i cancerogeni e i mutageni nell’articolo 234. È qui che per quanto riguarda la loro classificazione sono stati inseriti i richiami ai decreti legislativi 52/1997 e 65/2003 in recepimento dell direttiva madre 67/548/CEE Dsp e la direttiva Dpp 1999/45/CE.
Sono la Dsp e Dpp con le relative norme di attuazione che si sono succedute negli anni le due direttive abrogate con l’entrata in vigore del Regolamento Clp.
“L’Unione Europea (Direttiva 93/21/CE) classificava le sostanze cancerogene e quelle mutagene in tre Categorie di cancerogenicità/mutagenicità. Ai sensi della DSP, a ogni categoria erano associati specifici simboli, pittogrammi e frasi di rischio (R), che comparivano sulle etichette e sulle schede di sicurezza delle sostanze.
I preparati (miscele o soluzioni di più sostanze) sono classificati cancerogeni e/o mutageni se contengono una o più sostanze classificate come tali, in percentuali uguali o superiori a determinati valori
Il Regolamento UE n. 1272/2008, denominato CLP (Classification, Labelling and Packaging of Chemicals), in vigore dal 20/1/2009, ha introdotto un nuovo sistema di classificazione, etichettatura e imballaggio di sostanze e preparati pericolosi. Dal 1/6/2015 il CLP abrogherà la DSP e la DPP, nonché tutte le normative di attuazione succedutesi nel corso degli anni”.
Classificazione, prima e dopo il Clp
Il volume riporta quindi in tabella le tre categorie di canceroegenicità delle sostanze e le tre di mutagenicità ai sensi della Direttiva 93/21/CE, la classificazione di un preparato e le conseguenti etichettature delle sostanze da Dsp.
Riporta definizioni e pittogrammi e le fa seguire in ordine logico e cronologico con le categorie di cancerogenicità e mutagenicità 1A,1B,1C, la classificazione di una miscela, le etichettature in vigore con il Clp.
Questa un’immagine della tabella di correlazione tra i due sistemi di classificazione.
A chiusura delle illustrazioni riguardanti i maggiori cancerogeni e mutageni in ambito lavorativo, quattordici schede riassumono per altrettanti agenti, identificativi, la doppia classificazione ed etichettatura prima e dopo il Clp, organi bersaglio, attività a rischio, procedure, Dpi.
Queste le schede:
- Composti inorganici dell’arsenico;
- Composti del cromo esavalente;
- Composti del nickel;
- Composti del berillio;
- Composti del cadmio;
- Benzene;
- Idrocarburi policiclici aromatici (IPA);
- Formaldeide;
- Cloruro di vinile;
- Butadiene;
- Clorometileteri;
- Ossido di etilene;
- Ammine aromatiche;
- Chemioterapici antiblastici (CA).
Protezione e prevenzione
Per quanto riguarda le misure di prevenzione il documento riporta indicazioni per la rimozione o la sostituzione degli agenti, misure tecniche organizzative e procedurali, ed esempi di segnalazione di aree a rischio.
La necessità di formare e informare i lavoratori, le misure di protezione, intese sia come collettive che individuali, con i dettagli dei Dpi per la respirazione, arti superiori, arti inferiori, viso, corpo, ricordando che “l’art.15 comma 1 i) del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. stabilisce che le misure di protezione collettive hanno la priorità su quelle individuali”.
A compimento del testo, alcune procedure di carattere generale per lavorare in sicurezza, con una procedura riservata alla manipolazione di CA in ambiente sanitario, e infine la gestione delle emergenze.
Malattie professionali
Un ultimo capitolo è dedicato infine alle malattie professionali. Normativa , tabellate e non tabellate, le prestazioni economiche e l’iter per il riconoscimento di una Mp da parte dell’Inail:
- emissione di primo certificato di Mp;
- denuncia da parte del datore di lavoro;
- convocazione del lavoratore;
- valutazione del nesso causale;
- riconoscimento o meno di Mp.
Info: Agenti cancerogeni e mutageni – Lavorare sicuri