La stampa 3d e le implicazioni per la salute dei lavoratori: lavorare in sicurezza con le nuove tecnologie. Questo il documento pubblicato da Inail agosto 2022 che analizza rischi e misure di prevenzione nel lavoro con le stampanti 3d.
La scheda è stata curata da Inail – Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale e ha l’obiettivo di fornire una panoramica sulla tecnologia e indicazioni per la gestione e per la valutazione dei rischi.
Attualmente la stampa 3d viene impiegata in quelle che vengono definite manifattura additiva, produzione desktop, prototipazione rapida e in settori lavorativi differenti. Dal medicale al manifatturiero. La stampa crea ex novo gli oggetti, per estrusione , da qui la manifattura additiva, e non li estrapola da parti già esistenti di materiale.
I materiali utilizzati per stampare vengono raggruppati dalla scheda in classici e innovativi e sono rispettivamente:
- “materiali classici: polimeri, ceramiche, vetro, metalli e legno;
- materiali innovativi: materiali biologici e nanomateriali”.
I rischi per i lavoratori derivano dalla distribuzione dimensionale delle particelle che potrebbero essere inalate, in particolare in caso di utilizzo massivo. Da VOC e UFP. Dall’inalazione di nanomateriali. Quindi coloranti, ritardanti di fiamma, antiossidanti e plastificanti.
“In accordo con le attuali conoscenze, quindi, nonostante non sia da scoraggiare l’utilizzo delle stampanti 3D, bisogna prestare attenzione al loro utilizzo, soprattutto quando si impiegano più unità allocate in un unico ambiente. La concentrazione di VOC e PM, infatti, potrebbe essere alta e i lavoratori potrebbero andar incontro a disturbi respiratori”.
Le misure di prevenzione: precauzioni standard, misure strutturali/ingegneristiche, DPI, formazione.