ROMA – Approvate recentemente dal Comitato centrale tecnico scientifico del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e ora disponibili online le “Linee di indirizzo per la riduzione della vulnerabilità sismica dell’impiantistica antincendio”. Un documento che ha l’obiettivo di individuare e valutare le problematiche tecniche e di sicurezza relative ai danni agli impianti antincendio in caso di sisma.
In occasione di recenti terremoti, primo fra tutti quello di L’Aquila del 6 aprile 2009, sono stati registrati ingenti danni secondari agli edifici causati da impianti non strutturali, quali impianti meccanici, sanitari, elettrici e antincendio, che in alcuni casi hanno determinato l’inagibilità dell’edificio.
A causa del terremoto le rotture negli impianti possono causare ad esempio allagamenti o fughe di gas. Anche se strutturalmente non danneggiati, gli edifici risultano così inagibili a causa dell’interruzione dei servizi o del sopravvenuto rischio di esplosione o d’incendio.
Il problema diventa particolarmente grave se riferito a edifici strategici, i cui servizi non possono essere interrotti e che devono garantire massima operatività già dall’immediato dopo sisma: gli impianti installati in queste strutture devono assicurare l’erogazione dei servizi anche nell’immediata emergenza garantendo allo stesso tempo idonei livelli di sicurezza e l’impossibilità che i dispositivi antincendio, attivandosi perché sollecitati dal sisma, rendano l’edificio o parte di esso, inagibile.
Le linee d’indirizzo definiscono quindi “i requisiti minimi di sicurezza sismica ritenuti necessari per ottenere condizioni e caratteristiche di installazione che garantiscano, a seconda delle esigenze, l’incolumità delle persone, il mantenimento della funzionalità, il pronto ripristino post sisma. Con esse vengono fornite indicazioni di tipo preventivo per evitare situazioni di difficoltà o di pericolo per le persone in caso di terremoto, legate alla evacuabilità dei luoghi e alla generazione di effetti indotti connessi con il rischio d’incendio, quali, ad esempio, rilasci di sostanze pericolose o infiammabili”.
Gli eventi sismici possono causare danni agli impianti sia all’esterno sia all’interno degli edifici. All’esterno i danni più frequentemente riscontrati riguardano:
- rottura o schiacciamento di tubazioni interrate a causa di assestamento o effetti di liquefazione che hanno provocato cedimenti del suolo;
- consegne inadeguate di acqua on termini di volume e pressione , determinate da danni al sistema acquedottistico.
All’interno degli edifici, tra i danni più frequentemente riscontrati sono:
- rotture delle tubazioni verticali (colonne montanti) a causa di forti spostamenti interpiano;
- distacco dei relativi punti di ancoraggio dei ganci di sostegno dei tubi;
- compromissione della tenuta di collegamenti e giunzioni di tubi;
- estrazione degli elementi di ancoraggio tra ganci e struttura dell’edificio a causa del carico sismico.
L’attenta rilevazione dei danni causati da recenti sismi ha permesso di individuare con precisone gli interventi necessari alla progettazione di impianti antincendio sicuri, che non diventino essi stessi causa di pericolo e che anche se normalmente inattivi garantiscano un pronto e corretto uso anche durante un’emergenza sismica.
Nello specifico le indicazioni tecniche evidenziate riguardano:
- la resistenza strutturale dei diversi componenti dell’impianto e la capacità di mantenimento della funzionalità;
- la resistenza degli elementi di fissaggio e la loro capacità di assicurare un movimento solidale a quello dell’edificio;
- il dimensionamento di ancoraggi e sostegni delle apparecchiature che deve essere commisurato all’entità delle forze generate dal sisma, come previsto dalla normativa sismica NTC 2008 e alla scienza e tecnica delle costruzioni cui le linee guida rimandano.
Tutte le indicazioni vengono date in relazione a diversi scenari d’installazione che tengono conto sia della pericolosità sismica del sito sia della funzione strategica dell’installazione.
Per approfondire: Guida tecnica – Linee di indirizzo per la riduzione della vulnerabilità sismica (PDF).