MILANO – Elaborato nel corso del triennio 2008-2011 dal laboratorio di approfondimento “Stress lavoro correlato” della Direzione generale sanità della Regione Lombardia è ora pubblicato online il documento “Valutazione del rischio stress lavoro correlato – Indicazioni generali esplicative sulla base degli atti normativi integrati”.
Il documento scaturisce da tre fondamentali ragioni:
- Con l’approvazione delle “Indicazioni per la valutazione dello stress lavoro correlato” emanate dalla Commissione Consultiva permanente il 17 novembre 2010 il quadro normativo è completo;
- dal 1° gennaio 2011 siamo in fase di esigibilità almeno per programmazione e avvio delle pratiche di valutazione SLC;
- dopo alcuni mesi di attuazione sono emerse dalle imprese esperienze valide e ricche di indicazioni pratiche sulle varie fasi della valutazione del rischio SLC.
Il documento pertanto ha l’obiettivo di fornire alle imprese e al sistema di prevenzione lombardo indicazioni metodologiche che tengano conto di un quadro normativo armonico.
In secondo luogo ha la finalità di accompagnare le imprese nel percorso di valutazione, sia preliminare che, qualora necessaria, approfondita e di fornire indicazioni su metodi e strumenti opportuni, delineando un percorso di valutazione e gestione dello stress lavoro correlato attuabile anche nelle piccole imprese.
Il documento è articolato in tre sezioni: focus sull’esigibilità, good practice e best practice.
La prima sezione delinea il quadro normativa integrato che attiene la valutazione rischio SLC, facendo riferimento a una sorta di “triangolo dell’esigibilità” composto ai tre vertici dal Titolo I del T.U. , dal documento approvato in Commissione consultiva e dall’Accordo interconfederale 2008, testi normativi di cui il documento riporta i passaggi salienti.
Nella seconda sezione si illustrano “Criteri, metodi e strumenti per un “buon percorso” (good practice) di VdR”. Per i criteri si stabilisce che un buon percorso di valutazione del rischio stress lavoro correlato deve essere promosso e gestito direttamente dal datore di lavoro, deve essere accompagnato da adeguate azioni informative e formative, deve essere orientato alle soluzioni, deve imperniarsi sulla partecipazione effettiva dei lavoratori , deve garantire sempre comunque la centralità degli attori interni della prevenzione (RSPP,Medico competente, RLS), deve integrarsi armonicamente nel processo complessivo di valutazione dei rischi e nel relativo documento.
Per quanto riguarda strumenti e metodi si sottolinea come “un metodo da adottare non possa limitarsi all’applicazione di un singolo strumento (es.: somministrazione di un questionario), ma preveda la scelta nell’ambito di diverse ‘famiglie generali di intervento, di un mix di strumenti/azioni specifiche utili a identificare e gestire il rischio SLC all’interno di un’organizzazione aziendale specifica”. Si elenca quindi la serie di interventi da mettere in atto:
- “Azioni comunicative ed informative;
- analisi documentale;
- azioni formative;
- osservazione diretta;
- percezione soggettiva dello stress lavoro-correlato;
- soluzioni di prevenzione collettiva;
- soluzione di casi individuali;
- sorveglianza sanitaria;
- promozione della salute;
- piano di monitoraggio”.
L’ultima sezione, best practice, è dedicata a suggerire brevi indicazioni di “arricchimento del percorso”, evidenziando come gli stessi potrebbero essere soggetti all’applicazione di meccanismi premianti. Il documento infine fa riferimento agli indirizzi generali della Regione Lombardia per la valutazione e gestione dello stress lavorativo inserendo in allegato un estratto redatto sotto forma di tabella.
Per approfondire: “Valutazione del rischio stress lavoro correlato – Indicazioni generali esplicative sulla base degli atti normativi integrati”(PDF)