TORINO – Pubblicato sul sito dal DoRS Regione Piemonte l’articolo Il modello ACME (Audience-Channel-Message-Evaluation) per l’elaborazione di campagne di comunicazione per la salute.
Il lavoro rappresenta la sintesi e l’adattamento, a cura di Elena Barbera ed Eleonora Tosco, di un saggio del prof. S.M.Noar dell’University of North Carolina at Chapel Hill. Affronta il problema dell’efficacia delle campagne di comunicazione e introduce il modello ACME, basato sullo studio delle interconnessioni tra quattro elementi fondamentali dei processi comunicativi: i destinatari, il canale, il messaggio e la valutazione.
Nello specifico delle campagne di comunicazione per la salute la criticità più spesso rilevata si riferisce alla mancanza di una progettazione integrata che tenga conto di queste relazioni.
ACME oltre a presentare gli elementi chiave per la progettazione, l’implementazione e la valutazione della campagna, esplicita le relazioni e i legami tra i diversi principi e inserisce gli aspetti della valutazione all’interno del ciclo di progettazione.
Ad esempio le decisioni prese rispetto alla scelta dei canali avranno delle implicazioni anche sul messaggio, ma allo stesso tempo le decisioni prese sull’elaborazione del messaggio hanno delle implicazioni rispetto al canale perché particolari tipi di messaggio possono richiedere particolari tipi di canali.
Allo stesso modo la scelta dei destinatari a cui rivolgere la campagna influenza notevolmente tutti gli altri elementi del modello, per esempio quali siano i canali più adatti, che a loro volta possono essere selezionati solo quando si ha chiaro in mente il messaggio che si vuole trasmettere.
In merito ai canali innovativi Internet offre oggi nuove e interessanti opportunità per la diffusione di campagne di comunicazione per la salute, in quanto rappresenta un “ibrido” che allo stesso tempo raggiunge un pubblico molto vasto ma mantiene i punti di forza della comunicazione interpersonale. L’attuale sfida è capire come integrare al meglio Internet e i “nuovi media”, compresi ad esempio gli smartphones, all’interno della progettazione di campagne di comunicazione per la salute.
Attenta valutazione deve poi riguardare un’opportuna collocazione dei messaggi in modo strategico nei diversi canali e l’elaborazione di un piano strategico per portare avanti la campagna in modo efficace. Riflessioni approfondite infine devono essere dedicate alla scelta del messaggio e come comunicarlo al meglio.
Ogni fase della campagna è quindi oggetto di attenta valutazione. È forse questo il cuore del modello ACME che prevede una serie di attività che si intersecano tra loro durante lo sviluppo e l’implementazione della campagna che deve essere sottoposta a valutazione preliminare, di processo e di risultato.
In via preliminare deve essere condotta una ricerca formativa su cui basare tutte le decisioni relative alla cmpagna. Le attività di valutazione comprendono: “a) studiare il comportamento di interesse, compresi i fattori correlati e i predittori del comportamento; b) effettuare una ricerca per valutare le preferenze dei destinatari rispetto al messaggio e al canale; c) effettuare un pre-test sul messaggio iniziale della campagna al fine di raccogliere le reazioni dei destinatari”.
In corso d’opera la campagna deve essere poi sottoposta a una valutazione di processo che ha l’obiettivo di verificare che quanto programmato venga messo in atto nel modo corretto e, se necessario, modificarlo in itinere. Infine l’efficacia della campagna deve essere valutata in termini di risultati, possibilmente attraverso uno studio randomizzato e controllato (RCT).
Attraverso il modello ACME la relazione tra questi elementi diviene trasparente e le decisioni vengono quindi prese in modo più consapevole e integrato. La sua adozione vuole quindi garantire la giusta attenzione a ogni fase del processo di progettazione della campagna e aumenta le possibilità che una campagna ottenga l’impatto desiderato.
Per approfondire: il modello ACME (PDF).