BILBAO – Pubblicata da EU-OSHA, una relazione sulle “Strategie di formazione per insegnanti nell’ambito dell’educazione al rischio”. La pubblicazione interviene per colmare una lacuna di ricerca e favorire l’adozione di strumenti efficaci per diffondere la cultura della sicurezza a tutti i livelli della cittadinanza a partire dall’insegnamento a scuola.
sarebbe necessario che gli insegnanti potessero fruire di una apposita formazione su come educare al rischio, che li metta in grado di saper trasmettere agli studenti di ogni età, una corretta cultura della sicurezza.
L’agenzia europea ha inteso intervenire in questa materia raccogliendo in unA relazione alcune esperienze esemplari per formare all’educazione al rischio futuri insegnanti e insegnanti già in servizio. Per facilitare la diffusione della relazione, per ora disponibile solo in inglese, è stato predisposto un Fact-sheet, tradotto in tutte le lingue comunitarie, che sintetizza i principali temi e LE criticità emerse tra cui figurano ad esempio la saltuarietà degli eventi formativi dedicati alla cultura della sicurezza e la necessità di impostare rapporti pedagogici uno ad uno.
Lo studio dei casi ha permesso di individuare alcune caratteristiche necessarie a una efficace strategia formativa per gli insegnanti. Questa dovrebbe contemplare:
- “Una formazione con un approccio che coinvolge tutti i soggetti del processo educativo e abbina l’educazione al rischio alla promozione di una migliore gestione della SSL nelle scuole, integrando anche la SSL nel lavoro quotidiano di tutti gli insegnanti, in un contesto generale di cultura della sicurezza nelle scuole che ne promuova la partecipazione e li impegni attivamente;
- la formazione di tutti i futuri insegnanti su come inserire le nozioni di base della SSL nelle scuole e come integrare l’educazione al rischio nel loro lavoro quotidiano;
- l’istruzione di tutti gli insegnanti sulla SSL non appena prendono servizio in una scuola, compresa l’educazione al rischio degli alunni;
- una formazione supplementare per i presidi affinché questi ultimi acquisiscano una conoscenza approfondita della gestione della SSL e integrino l’educazione al rischio nella pratica scolastica;
- una formazione supplementare per altri docenti, a seconda della loro specializzazione, affinché acquisiscano una conoscenza approfondita della SSL e dell’educazione al rischio, con un’attenzione particolare alla possibilità di dichiarare determinati docenti «campioni» e affidare loro il compito di diffondere le informazioni e motivare gli altri;
- la definizione del numero minimo di docenti cui impartire una formazione speciale;
- la possibilità di fare rete tra le scuole e i docenti «campioni» in tema di SSL/educazione al rischio:
- per contribuire a tenere aggiornati altri docenti, dal momento che le scuole spesso hanno delle difficoltà in questo senso;
- per condividere e scambiarsi esperienze;
- la collaborazione e la partecipazione di un gran numero di gruppi interessati, fra cui:
- autorità competenti in materia d’istruzione, enti responsabili dei programmi scolastici e istituti di formazione per futuri insegnanti,
- altre organizzazioni i cui obiettivi possono essere correlati all’educazione al rischio (educatori sanitari, enti responsabili.”
Per approfondire: Educazione al rischio e insegnanti.