NAPOLI – Far vivere ai bambini l’importanza della sicurezza sul lavoro nel porto di Napoli. Questo l’obiettivo del progetto “Attento papà!”, progetto didattico destinato agli alunni delle scuole elementari, finalizzato alla di formazione e alla sensibilizzazione sui temi della cultura della sicurezza sul lavoro. Un’iniziativa promossa dai RLS del porto che si articolerà dal prossimo anno scolastico in percorsi audiovisivi e lettura di materili didattici utili alla comprensione dei rischi e quindi della prevenzione sul lavoro.
Un progetto che fornirà “al mondo della scuola contenuti importanti, (il ciclo del trasporto, la professionalità, l’informatica, la logistica) a sostegno della programmazione didattica” e offrirà “a tutti gli alunni la possibilità di conoscere elementi studiati in classe attraverso un’esperienza vera”.
Abbiamo chiesto ad Aniello Luise, RLS e coordinatore del progetto, di raccontarcelo.
Come nasce il progetto “Attento papà!”
Il progetto nasce sulla scia di iniziative simili che sono state fatte per esempio nel porto di Gioia Tauro e nel porto di Ravenna e che prevedevano come questa il coinvolgimento dei bambini delle scuole elementari in un percorso di formazione sulla sicurezza sul lavoro.
Il titolo che abbiamo scelto “Attento papà!” è dovuto al fatto che l’età di chi lavora nel porto di Napoli è medio bassa, va dai 30 ai 40-45 anni, e molti sono padri di famiglia con bambini in età da scuola elementare. L’intento del progetto indicato dal suo nome è quindi quello di sensibilizzare contemporaneamente sia bambini che i genitori e giovani lavoratori del porto.
Quali sono i soggetti coinvolti nel progetto?
Il progetto è promosso dai quattro RLS di sito del porto di Napoli e coinvolge prima di tutto le organizzazioni sindacali che hanno sottoscritto il protocollo di intesa sulla sicurezza sul lavoro nel comparto portuale: CGIL, CISL, UIL, UGL.
Nostra intenzione è inoltre quella di coinvolgere l’Autorità portuale, il Prefetto e le realtà imprenditoriali, che dovranno autorizzare e accogliere le classi in visita nell’area terminalistica. Perseguendo un simile intento ci proponiamo poi di confrontarci con il S.O.I., “Sistema Operativo Integrato” del porto, che comprende l’Autorità portuale, i rappresentanti dei lavoratori della sicurezza, l’ispettorato del lavoro, l’Asl Napoli 1 e la Capitaneria di porto.
Come si svolgerà il programam didattico, quali i suoi punti cardine.
Il progetto prevede la realizzazione di tre diverse fasi. Nella prima fase le classi IV e V di scuola elementare saranno invitate a fare un’esperienza viva, a visitare l’area terminalistica, guardare le navi che vengono e vanno, il carico e scarico dei container, le gru al lavoro e come si lavora nel porto.
A questo seguirà l’esperienza del materiale didattico, una brochure sul lavoro nel porto e sull’importanza della sicurezza, che sarà distribuita a ogni alunno, sia un supporto audiovisivo da far visionare alle classi.
Come terza fase il progetto prevede infine la rielaborazione degli stimoli e spunti di riflessione che i bambini hanno ricevuto nella visita al porto e visionando il materiale didattico. Ogni bambino potrà per esempio produrre disegni o altre rielaborazioni di quanto imparato per esprimere e raccontare cosa ha vissuto.
Quale il fine, l’obiettivo a cui mira l’iniziativa.
L’obiettivo è insegnare da subito ai bambini l’importanza della sicurezza sul lavoro cominciando dagli alunni della scuola elementare perché possano crescere con questo valore. La sicurezza è un patrimonio che deve essere coltivato in ogni famiglia dalle piccole abitudini quotidiane alle cose più importanti, perché è così che si possono evitare gli infortuni. La sicurezza deve essere vissuta dal bambino. Attraverso il progetto “Attento papà!” il bambino tornando a casa deve raccontare alla sua famiglia cosa ha visto e cosa ha imparato.
Il bambino per esempio può imparare che ci sono comportamenti corretti e comportamenti sbagliati e che sta a noi proteggerci e agire in sicurezza, adottando per esempio tutte le precauzioni che servono, dai dispositivi di protezione individuali in poi. I bambini possono farsi messaggeri presso le proprie famiglie che i veri protagonisti della sicurezza sul lavoro sono i lavoratori. La sicurezza deve partire da loro.
Noi, RLS di sito, in quanto lavoratori tra i lavoratori, non calati dall’alto ma espressione di chi lavora, possiamo facilitare e sostenere tutte le richieste sulla sicurezza che i lavoratori avanzeranno.
Quindi quali gli obiettivi che volete raggiungere come RLS di sito.
Prima di tutto noi puntiamo su quanto previsto dal S.O.I., per il quale per esempio sosteniamo visite periodiche di sorveglianza presso le aziende portuali. Questa azione di costante vigilanza ha determinato il raggiungimento di un calo del 24% degli infortuni, riscontrato anche nei dati INAIL.
Come obiettivo ultimo avremmo l’obiettivo infortuni zero, anche se ci insegnano che l’obiettivo zero non esiste, perché il rischio è intrinseco nel lavoro. Per questo non abbassiamo mai la guardia, siamo sempre a contatto con i lavoratori e ci spendiamo quotidianamente per rilevare situazioni di rischio e migliorare le condizioni di chi lavora.
Al lavoro quotidiano aggiungiamo poi l’impegno in iniziative speciali come questa di “Attento papà!” che verrà realizzata nel prossimo anno scolastico ma anche con altre iniziative di sensibilizzazione. Per esempio è prevista in questi giorni la pubblicazione di una brochure di fotografie sulla sicurezza sul lavoro che avrà una prefazione scritta da una psicologa sulla teoria del comportamentismo per far capire a tutti i lavoratori che il loro ruolo nella sicurezza conta più di ogni altro.
Far vivere ai bambini l’importanza della sicurezza sul lavoro nel porto. Questo l’obiettivo del progetto “Attento papà!” promosso dai quattro RLS di sito del Porto di Napoli.
Il progetto prevede il coinvolgimento di classi delle scuole elementari in un percorso esperienziale e formativo sulla sicurezza sul lavoro.
Abbiamo chiesto a Aniello Luise, coordinatore del progetto, di raccontarcelo.
Come nasce il progetto “Attento papà!”?
Il progetto nasce sulla scia di iniziative simili che sono state fatte per esempio nel porto di Gioia Tauro e nel porto di Ravenna e che prevedevano come questa il coinvolgimento dei bambini delle scuole elementari in un percorso di formazione sulla sicurezza sul lavoro.
Il titolo che abbiamo scelto “Attento papà!” è dovuto al fatto che l’età di chi lavora nel porto di Napoli è medio bassa, va dai 30 ai 40-45 anni, e molti sono padri di famiglia con bambini in età della scuola elementare. In più abbiamo purtroppo avuto anche infortuni mortali che hanno colpito padri con bambini piccoli.
Col titolo quindi vogliamo sensibilizzare anche i lavoratori che sono giovani e hanno figli a casa.
Quali sono i soggetti coinvolti nel progetto?
Il progetto è promosso dai quattro RLS di sito del porto di Napoli e coinvolge prima di tutto le organizzazioni sindacali che hanno sottoscritto il protocollo di intesa sulla sicurezza sul lavoro nel comparto portuale: i tre sindacati confederali CGIL-CISL-UIL e l’UGL. Poi abbiamo intenzione di coinvolgere l’Autorità Portuale, il Prefetto e le realtà imprenditoriali, che dovranno autorizzare e accogliere le classi in visita nell’area terminalistica.
Ci proponiamo anche di confrontarci con il S.O.I., Sistema Operativo Integrato, che comprende l’Autorità portuale, noi che siamo i rappresentanti dei lavoratori della sicurezza , l’ispettorato del lavoro, l’Asl Napoli 1 e la Capitaneria di porto.
Cosa prevede la realizzazione del progetto “Attento papà!”?
Il progetto prevede la realizzazione di tre diverse fasi.
Nella prima fase le classi IV e V di scuola elementare sono invitate a fare un’esperienza viva, a visitare l’area terminalistica, guardare le navi che vengono e vanno, il carico e scarico dei container, le gru al lavoro e come si lavora nel porto.
Poi abbiamo prodotto del materiale didattico, sia una brochure sul lavoro nel porto e sull’importanza della sicurezza, che sarà distribuita ad ogni alunno, sia un supporto audiovisivo da far visionare alle classi.
Come terza fase il progetto prevede la rielaborazione degli stimoli e spunti di riflessione che i bambini hanno ricevuto nella visita al porto e visionando il materiale didattico. Ogni bambino potrà per esempio produrre disegni o altre rielaborazioni di quanto imparato per esprimere e raccontare cosa ha vissuto.
Quali sono gli obiettivi del progetto “Attento papà!”
L’obiettivo è insegnare da subito ai bambini l’importanza della sicurezza sul lavoro cominciando dagli alunni della scuola elementare perché possano crescere con questo valore. La sicurezza è un patrimonio che deve essere coltivato in ogni famiglia dalle piccole abitudini quotidiane alle cose più importanti, perché è così che si possono evitare gli infortuni. La sicurezza deve essere vissuta dal bambino. Attraverso il progetto “Attento papà!” il bambino tornando a casa deve raccontare alla sua famiglia cosa ha visto e cosa ha imparato.
Il bambino per esempio può imparare che ci sono comportamenti corretti e comportamenti sbagliati e che sta a noi proteggerci e agire in sicurezza, adottando per esempio tutte le precauzioni che servono, dai dispositivi di protezione individuali in poi. I bambini possono farsi messaggeri presso le proprie famiglie che i veri protagonisti della sicurezza sul lavoro sono i lavoratori. La sicurezza deve partire da loro.
Noi, gli RLS di sito, in quanto lavoratori tra i lavoratori, non calati dall’alto ma espressione di chi lavora, possiamo facilitare e sostenere tutte le richieste sulla sicurezza che i lavoratori fanno.
Quindi quali sono gli obiettivi che volete raggiungere come RLS di sito?
Gli obiettivi sono sempre migliorativi.
Prima di tutto noi puntiamo su quanto previsto dal S.O.I., Sistema Operativo Integrato, con cui per esempio facciamo le visite periodiche di sorveglianza presso le aziende portuali. Questa azione di costante vigilanza ha determinato il raggiungimento di un calo del 24% degli infortuni. Questi sono dati INAIL.
Come obiettivo ultimo avremmo l’obiettivo infortuni zero, anche se ci insegnano che l’obiettivo zero non esiste, perché il rischio è intrinseco nel lavoro. Ma anche se la strada da percorrere è difficile e la più dura l’obiettivo degli RLS di sito del porto di Napoli è l’obiettivo infortuni zero.
Per questo non abbassiamo mai la guardia, siamo sempre a contatto con i lavoratori e ci spendiamo quotidianamente per rilevare situazioni di rischio e migliorare le condizioni di chi lavora.
Al lavoro quotidiano aggiungiamo poi
Far vivere ai bambini l’importanza della sicurezza sul lavoro nel porto. Questo l’obiettivo del progetto “Attento papà!” promosso dai quattro RLS di sito del Porto di Napoli.
Il progetto prevede il coinvolgimento di classi delle scuole elementari in un percorso esperienziale e formativo sulla sicurezza sul lavoro.
Abbiamo chiesto a Aniello Luise, coordinatore del progetto, di raccontarcelo.
Come nasce il progetto “Attento papà!”?
Il progetto nasce sulla scia di iniziative simili che sono state fatte per esempio nel porto di Gioia Tauro e nel porto di Ravenna e che prevedevano come questa il coinvolgimento dei bambini delle scuole elementari in un percorso di formazione sulla sicurezza sul lavoro.
Il titolo che abbiamo scelto “Attento papà!” è dovuto al fatto che l’età di chi lavora nel porto di Napoli è medio bassa, va dai 30 ai 40-45 anni, e molti sono padri di famiglia con bambini in età della scuola elementare. In più abbiamo purtroppo avuto anche infortuni mortali che hanno colpito padri con bambini piccoli.
Col titolo quindi vogliamo sensibilizzare anche i lavoratori che sono giovani e hanno figli a casa.
Quali sono i soggetti coinvolti nel progetto?
Il progetto è promosso dai quattro RLS di sito del porto di Napoli e coinvolge prima di tutto le organizzazioni sindacali che hanno sottoscritto il protocollo di intesa sulla sicurezza sul lavoro nel comparto portuale: i tre sindacati confederali CGIL-CISL-UIL e l’UGL. Poi abbiamo intenzione di coinvolgere l’Autorità Portuale, il Prefetto e le realtà imprenditoriali, che dovranno autorizzare e accogliere le classi in visita nell’area terminalistica.
Ci proponiamo anche di confrontarci con il S.O.I., Sistema Operativo Integrato, che comprende l’Autorità portuale, noi che siamo i rappresentanti dei lavoratori della sicurezza , l’ispettorato del lavoro, l’Asl Napoli 1 e la Capitaneria di porto.
Cosa prevede la realizzazione del progetto “Attento papà!”?
Il progetto prevede la realizzazione di tre diverse fasi.
Nella prima fase le classi IV e V di scuola elementare sono invitate a fare un’esperienza viva, a visitare l’area terminalistica, guardare le navi che vengono e vanno, il carico e scarico dei container, le gru al lavoro e come si lavora nel porto.
Poi abbiamo prodotto del materiale didattico, sia una brochure sul lavoro nel porto e sull’importanza della sicurezza, che sarà distribuita ad ogni alunno, sia un supporto audiovisivo da far visionare alle classi.
Come terza fase il progetto prevede la rielaborazione degli stimoli e spunti di riflessione che i bambini hanno ricevuto nella visita al porto e visionando il materiale didattico. Ogni bambino potrà per esempio produrre disegni o altre rielaborazioni di quanto imparato per esprimere e raccontare cosa ha vissuto.
Quali sono gli obiettivi del progetto “Attento papà!”
L’obiettivo è insegnare da subito ai bambini l’importanza della sicurezza sul lavoro cominciando dagli alunni della scuola elementare perché possano crescere con questo valore. La sicurezza è un patrimonio che deve essere coltivato in ogni famiglia dalle piccole abitudini quotidiane alle cose più importanti, perché è così che si possono evitare gli infortuni. La sicurezza deve essere vissuta dal bambino. Attraverso il progetto “Attento papà!” il bambino tornando a casa deve raccontare alla sua famiglia cosa ha visto e cosa ha imparato.
Il bambino per esempio può imparare che ci sono comportamenti corretti e comportamenti sbagliati e che sta a noi proteggerci e agire in sicurezza, adottando per esempio tutte le precauzioni che servono, dai dispositivi di protezione individuali in poi. I bambini possono farsi messaggeri presso le proprie famiglie che i veri protagonisti della sicurezza sul lavoro sono i lavoratori. La sicurezza deve partire da loro.
Noi, gli RLS di sito, in quanto lavoratori tra i lavoratori, non calati dall’alto ma espressione di chi lavora, possiamo facilitare e sostenere tutte le richieste sulla sicurezza che i lavoratori fanno.
Quindi quali sono gli obiettivi che volete raggiungere come RLS di sito?
Gli obiettivi sono sempre migliorativi.
Prima di tutto noi puntiamo su quanto previsto dal S.O.I., Sistema Operativo Integrato, con cui per esempio facciamo le visite periodiche di sorveglianza presso le aziende portuali. Questa azione di costante vigilanza ha determinato il raggiungimento di un calo del 24% degli infortuni. Questi sono dati INAIL.
Come obiettivo ultimo avremmo l’obiettivo infortuni zero, anche se ci insegnano che l’obiettivo zero non esiste, perché il rischio è intrinseco nel lavoro. Ma anche se la strada da percorrere è difficile e la più dura l’obiettivo degli RLS di sito del porto di Napoli è l’obiettivo infortuni zero.
Per questo non abbassiamo mai la guardia, siamo sempre a contatto con i lavoratori e ci spendiamo quotidianamente per rilevare situazioni di rischio e migliorare le condizioni di chi lavora.
Al lavoro quotidiano aggiungia
Far vivere ai bambini l’importanza della sicurezza sul lavoro nel porto. Questo l’obiettivo del progetto “Attento papà!” promosso dai quattro RLS di sito del Porto di Napoli.
Il progetto prevede il coinvolgimento di classi delle scuole elementari in un percorso esperienziale e formativo sulla sicurezza sul lavoro.
Abbiamo chiesto a Aniello Luise, coordinatore del progetto, di raccontarcelo.
Come nasce il progetto “Attento papà!”?
Il progetto nasce sulla scia di iniziative simili che sono state fatte per esempio nel porto di Gioia Tauro e nel porto di Ravenna e che prevedevano come questa il coinvolgimento dei bambini delle scuole elementari in un percorso di formazione sulla sicurezza sul lavoro.
Il titolo che abbiamo scelto “Attento papà!” è dovuto al fatto che l’età di chi lavora nel porto di Napoli è medio bassa, va dai 30 ai 40-45 anni, e molti sono padri di famiglia con bambini in età della scuola elementare. In più abbiamo purtroppo avuto anche infortuni mortali che hanno colpito padri con bambini piccoli.
Col titolo quindi vogliamo sensibilizzare anche i lavoratori che sono giovani e hanno figli a casa.
Quali sono i soggetti coinvolti nel progetto?
Il progetto è promosso dai quattro RLS di sito del porto di Napoli e coinvolge prima di tutto le organizzazioni sindacali che hanno sottoscritto il protocollo di intesa sulla sicurezza sul lavoro nel comparto portuale: i tre sindacati confederali CGIL-CISL-UIL e l’UGL. Poi abbiamo intenzione di coinvolgere l’Autorità Portuale, il Prefetto e le realtà imprenditoriali, che dovranno autorizzare e accogliere le classi in visita nell’area terminalistica.
Ci proponiamo anche di confrontarci con il S.O.I., Sistema Operativo Integrato, che comprende l’Autorità portuale, noi che siamo i rappresentanti dei lavoratori della sicurezza , l’ispettorato del lavoro, l’Asl Napoli 1 e la Capitaneria di porto.
Cosa prevede la realizzazione del progetto “Attento papà!”?
Il progetto prevede la realizzazione di tre diverse fasi.
Nella prima fase le classi IV e V di scuola elementare sono invitate a fare un’esperienza viva, a visitare l’area terminalistica, guardare le navi che vengono e vanno, il carico e scarico dei container, le gru al lavoro e come si lavora nel porto.
Poi abbiamo prodotto del materiale didattico, sia una brochure sul lavoro nel porto e sull’importanza della sicurezza, che sarà distribuita ad ogni alunno, sia un supporto audiovisivo da far visionare alle classi.
Come terza fase il progetto prevede la rielaborazione degli stimoli e spunti di riflessione che i bambini hanno ricevuto nella visita al porto e visionando il materiale didattico. Ogni bambino potrà per esempio produrre disegni o altre rielaborazioni di quanto imparato per esprimere e raccontare cosa ha vissuto.
Quali sono gli obiettivi del progetto “Attento papà!”
L’obiettivo è insegnare da subito ai bambini l’importanza della sicurezza sul lavoro cominciando dagli alunni della scuola elementare perché possano crescere con questo valore. La sicurezza è un patrimonio che deve essere coltivato in ogni famiglia dalle piccole abitudini quotidiane alle cose più importanti, perché è così che si possono evitare gli infortuni. La sicurezza deve essere vissuta dal bambino. Attraverso il progetto “Attento papà!” il bambino tornando a casa deve raccontare alla sua famiglia cosa ha visto e cosa ha imparato.
Il bambino per esempio può imparare che ci sono comportamenti corretti e comportamenti sbagliati e che sta a noi proteggerci e agire in sicurezza, adottando per esempio tutte le precauzioni che servono, dai dispositivi di protezione individuali in poi. I bambini possono farsi messaggeri presso le proprie famiglie che i veri protagonisti della sicurezza sul lavoro sono i lavoratori. La sicurezza deve partire da loro.
Noi, gli RLS di sito, in quanto lavoratori tra i lavoratori, non calati dall’alto ma espressione di chi lavora, possiamo facilitare e sostenere tutte le richieste sulla sicurezza che i lavoratori fanno.
Quindi quali sono gli obiettivi che volete raggiungere come RLS di sito?
Gli obiettivi sono sempre migliorativi.
Prima di tutto noi puntiamo su quanto previsto dal S.O.I., Sistema Operativo Integrato, con cui per esempio facciamo le visite periodiche di sorveglianza presso le aziende portuali. Questa azione di costante vigilanza ha determinato il raggiungimento di un calo del 24% degli infortuni. Questi sono dati INAIL.
Come obiettivo ultimo avremmo l’obiettivo infortuni zero, anche se ci insegnano che l’obiettivo zero non esiste, perché il rischio è intrinseco nel lavoro. Ma anche se la strada da percorrere è difficile e la più dura l’obiettivo degli RLS di sito del porto di Napoli è l’obiettivo infortuni zero.
Per questo non abbassiamo mai la guardia, siamo sempre a contatto con i lavoratori e ci spendiamo quotidianamente per rilevare situazioni di rischio e migliorare le condizioni di chi lavora.
Al lavoro quotidiano aggiungiamo poi l’impegno in iniziative speciali come questa di “Attento papà!” che verrà realizzata nel prossimo anno scolastico ma anche con altre iniziative di sensibilizzazione. Per esempio è proprio prevista in questi giorni la pubblicazione di una brochure di fotografie sulla sicurezza sul lavoro che avrà una prefazione scritta da una psicologa sulla teoria del comportamentismo per far capire a tutti i lavoratori che il loro ruolo nella sicurezza conta più di ogni altro.
mo poi l’impegno in iniziative speciali come questa di “Attento papà!” che verrà realizzata nel prossimo anno scolastico ma anche con altre iniziative di sensibilizzazione. Per esempio è proprio prevista in questi giorni la pubblicazione di una brochure di fotografie sulla sicurezza sul lavoro che avrà una prefazione scritta da una psicologa sulla teoria del comportamentismo per far capire a tutti i lavoratori che il loro ruolo nella sicurezza conta più di ogni altro.
l’impegno in iniziative speciali come questa di “Attento papà!” che verrà realizzata nel prossimo anno scolastico ma anche con altre iniziative di sensibilizzazione. Per esempio è proprio prevista in questi giorni la pubblicazione di una brochure di fotografie sulla sicurezza sul lavoro che avrà una prefazione scritta da una psicologa sulla teoria del comportamentismo per far capire a tutti i lavoratori che il loro ruolo nella sicurezza conta più di ogni altro.
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