REGGIO CALABRIA –. Il rettore dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, Giovannini, e il direttore regionale Inail Calabria, Lo Polito, hanno firmato lo scorso 1 dicembre un protocollo d’intesa che pone le basi per un forte impegno reciproco da parte delle due istituzioni per promuovere nelle nuove generazioni il valore della sicurezza sul lavoro.
L’educazione è uno degli strumenti più potenti per promuovere un cambiamento culturale; con questa finalità l’accordo tra le due istituzioni si pone l’obiettivo di fondare un nuovo metodo di studi che sia in grado di diffondere il valore della prevenzione e della tutela per garantire alle prossime generazioni sempre più alti livelli di sicurezza.
Il protocollo persegue obiettivi di collaborazione scientifica, di ricerca, di consulenza e di formazione per le specifiche tematiche che riguardano la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori contro malattie professionali e infortuni.
Svariate le attività che i due enti intendono realizzare congiuntamente; tra le molte proposte in cantiere spiccano la progettazione e erogazione di percorsi di formazione specifici in cui competenze accademiche e dell’ente previdenziale posano fondersi per dare ai ragazzi una panoramica completa delle problematiche e delle soluzioni possibili per la garanzia della salute e sicurezza dei lavoratori; l’ attivazione di assegni di ricerca e dottorato presso tute le facoltà con l’obiettivo di mettere in luce per ogni disciplina l’apporto che questa può dare al tema della previdenza.Gli enti si propongono poi di istituire borse di studio e premi di laurea finanziati dall’Inail per progetti di ricerca in campi di interesse per l’Istituto. Sono in agenda anche master e diplomi universitari con finalità anche professionalizzante per figure preposte alla gestione dei rischi sul posto di lavoro.
Infine gli istituti intendono promuovere progetti di ricerca e studi di settore con l’obiettivo concreto di emanare linee guida su questioni di igiene, salute e sicurezza sul lavoro che vadano a colmare lacune di conoscenza in quei settori più colpiti da malattie professionali e/o incidenti sul lavoro.