GORIZIA – L’edilizia, uno dei settori statisticamente più colpiti dagli infortuni e dalle morti sul lavoro, è ancora una volta al centro di iniziative di formazione e informazione sulla sicurezza. Una si è tenuta lo scorso 7 marzo a Gorizia. ‘Per non cadere costruendo’, questo è il titolo dell’incontro che si è svolto proprio per sensibilizzare tutti gli attori di questo settore, particolarmente a rischio, puntando i riflettori su una delle più diffuse tipologie di incidente: la caduta dall’alto. Il convegno è stato organizzato dalla Provincia di Gorizia e dalla locale sezione Inail. Nel corso dell’incontro sono state presentate delle relazioni tecniche che hanno sottolineato l’importanza dei dispositivi di protezione individuale anticaduta e del corretto utilizzo di attrezzature come ponteggi, scale, trabattelli e impalcature, al fine di ridurre la possibilità di incidenti.
L’incontro è anche stata l’occasione per illustrare i dati regionali e provinciali relativi agli incidenti in questo settore. Dati elevati, che vedono spesso vittime i lavoratori stranieri. Una delle più frequenti cause di infortunio in ediliza, dicono i dati, sono proprio le cadute dall’alto: da queste originano il 9 per cento degli infortuni, del 20 per cento di quelli mortali e del 15 per cento di quegli incidenti che lasciano postumi permanenti.
Il convegno rientra nelle iniziative del Piano Nazionale di Prevenzione Edilizia promosso dalle Regioni e Province Autonome a partire dall’aprile 2009 per affrontare la problematica della salute e della sicurezza in edilizia con specifiche azioni ed iniziative. Cinque i punti in cui si articola il Piano: la vigilanza da parte delle ASL sull’osservazione delle norme di igiene e sicurezza, ma anche sulla legalità, secondo piani su base annua volti anche ad individuare i cantieri a maggior rischio. Il Piano prevede, poi, che ci sia una formazione dei ‘soggetti attivi’ e il monitoraggio sulle iniziative in corso costruendo anche una sorta di ‘database’ nazionale con le indicazione e i materiali utili per la formazione. Come terzo punto si prevedono forme di assistenza nei confronti delle imprese più piccole, e poi, quarto punto, la costruzione di un ‘archivio’ delle soluzioni adottate per la sicurezza per creare un linguaggio tecnico comune. Infine il Piano prevede anche che vengano fatte tante iniziative di informazione organizzate capillarmente sul territorio, proprio come questa che si è svolta a Gorizia.