BOLOGNA – Si è svolto recentemente un seminario di aggiornamento su “La valutazione dei rischi per le lavoratrici in gravidanza e allattamento: indicazioni operative per il medico competente ”. Il seminario è stato organizzato dalle Unità Operative Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro delle Aziende USL di Bologna e Imola.
Con questa iniziativa si è inteso richiamare gli aspetti normativi che governano la materia e contestualmente fornire ai medici competenti strumenti utili alla predisposizione del documento di valutazione dei rischi per la lavoratrice in gravidanza ed allattamento anche attraverso la presentazione e la discussione di diversi casi affrontati dalle Aziende USL.
Con questa finalità è stata anche predisposta dal Servizio Sanitario Regionale Emilia Romagna la pubblicazione di un documento contenente Orientamenti Operativi la cui redazione è stata curata dagli organismi promotori dell’incontro.
Il documento, pubblicato lo scorso ottobre, si compone di quattro sezioni.
La prima è dedicata alla definizione di valutazione del rischio per le lavoratrici madri.
La seconda ai criteri di valutazione dei rischi lavorativi che potrebbero risultare più dannosi alla madre e al nascituro e richiedono quindi l’astensione dal lavoro anticipata a tre mesi; nel merito il documento dà orientamenti operativi riguardo la valutazione del pendolarismo, del lavoro al videoterminale, di postazioni di lavoro anguste, del lavoro in call-center e altri.
La terza parte è composta da schede relative ad alcune specifiche mansioni in modo da condividere conoscenze e uniformare comportamenti e misure da adottare.
La quarta parte riporta la modulistica e l’iter da adottare nel momento in cui la lavoratrice presenta il certificato medico che attesta lo stato di gravidanza al datore di lavoro.
La valutazione dei rischi è prevista dal D.Lgs. 81/08 (Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro). In particolare essa deve prendere in considerazione tutti i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, compresi quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, secondo quanto previsto dal D.Lgs. 151/01 (Testo unico in materia di tutela e sostegno della maternità e paternità). Sono inoltre definiti fra gli obblighi del medico competente quello di collaborazione alla valutazione del rischio.
La valutazione dei rischi per le lavoratrici in gravidanza e allattamento assume una connotazione particolare in quanto è noto che condizioni di lavoro considerate accettabili per la quasi totalità dei lavoratori possono non esserlo per una donna in tale stato; negli ambienti di lavoro in cui si individuano pericoli per la riproduzione e la gravidanza è necessario informare di essi tutti i lavoratori per permettere ad un donna di tutelarsi il più precocemente possibile dai rischi per la sua salute e per quella del nascituro. Il datore di lavoro, qualora identifichi un rischio per la sicurezza e salute di una lavoratrice gestante o in allattamento, deve individuare azioni da intraprendere per evitare tale rischio. Tali azioni possono comprendere la modifica della mansione, un cambio di mansione e, se non possibili, l’allontanamento dal lavoro a rischio. La valutazione del rischio per le lavoratrici in gravidanza e allattamento rappresenta una delle situazioni nelle quali la competenza professionale del medico competente è pressoché imprescindibile.
Nel corso del seminario è’ stato lasciato spazio alla interattività ed al confronto sugli aspetti più controversi e di difficile qualificazione del rischio. Si prevede una riedizione del seminario di aggiornamento nel 2011 visto l’interesse per l’argomento confermato dall’adesione alla giornata che è stata superiore ai 40 posti previsti e considerato l’apprezzamento dei partecipanti sia per i contenuti che per la conduzione dell’iniziativa.
Per approfondire
Le linee direttrici della Commissione delle Comunità Europee