ROMA – “Dieci domande per un centro ANFOS”. Intervistiamo l’ing. Pasquale Ricciardi, responsabile del settore ingegneria industriale e consulente tecnico delle aziende di RTM Consulting di Termoli.
Ing. Ricciardi di cosa si occupa il suo centro di formazione?
Il nostro centro di formazione di Termoli, il n°176, si occupa prevalentemente di sicurezza sul lavoro. La nostra addetta, la dottoressa Monaco, si occupa prevalentemente di questo campo. Lei ha maturato esperienza nel campo degli RSPP presso le aziende chimiche del nucleo industriale di Termoli ricoprendo questo ruolo per quindici anni all’interno di queste strutture e ha tutte le nozioni e le cognizioni per poter svolgere con un alto livello di preparazione la formazione per tutte le attività merceologiche che gravano nel hinterland di Termoli.
Da quanto tempo opera in questo settore?
Siamo centro ANFOS dal 2010 e ci occupiamo di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro già dal 2009. A parte i nostri curriculum personali, segno di esperienza pluriennale in materia, come centro di formazione nasciamo nel 2009 sviluppando e maturando sia capacità formative, sia cognizioni ingegneristiche. Occorre infatti considerare anche l’applicazione dell’ingegneria sulla sicurezza, e riusciamo in considerazione di ciò a fornire un prodotto ai nostri clienti dove si interseca sia il fattore umano che il fattore tecnico.
Quali corsi sono attivati presso il vostro centro?
Andiamo dai tradizionali RSPP, RLS, antincendio, primo soccorso, rischio medio, rischio basso, il primo soccorso modulo B e modulo C, e per quanto riguarda i corsi specifici abbiamo i corsi per mulettisti, per operatori di gru, piattaforme aeree. Abbiamo attivato ultimamente corsi PES e PAV quindi per il personale elettrico che deve essere informato per quanto riguarda la movimentazione dei quadri elettrici e la manipolazione all’interno dei quadri elettrici.
Poi altri corsi, per esempio quello sullo stress lavoro correlato e sulle vibrazioni e il lavoro ai videoterminali. Quindi quanti concerne la legge 81, e corsi specifici riguardanti tipologie dell’industria.
La vostra società eroga anche altri servizi?
Sì. La nostra società eroga anche altri servizi come l’ingegneria industriale, alla progettazione piping alla definizione di specifiche per apparecchiature, pompe, compressori, vessel, scambiatori. Disponiamo inoltre di un centro di analisi sullo stress delle tubazioni, esempi dell’integrazione tra ingegneria e sicurezza. Ingegneria applicata alla sicurezza.
Quali sono a suo giudizio le più forti richieste di formazione da parte delle aziende?
Le richieste maggiori riguardano i corsi RLS che qui sono ancora purtroppo una figura poco nota. In questo territorio ci troviamo a dover affrontare casi di persone che hanno ancora come riferimento la 626. Quindi ci troviamo a volte di fronte a una realtà sulla quale occorre lavorare a fondo.
Quali sono le problematiche che maggiormente affronta?
Le problematiche sono quelle che le dicevo anzitempo, quindi far conoscere alla popolazione lavorativa la legge 81 perché purtroppo è una legge che pochi conoscono. Coinvolgere le persone, formalre e portare a galla la conoscenza della sicurezza.
Ritiene che i datori di lavoro siano sensibili ai temi della sicurezza o abbiano ancora necessità di una formazione adeguata?
Sì i datori di lavoro hanno ancora bisogno di una formazione adeguata ma è una questione di mentalità, le ripeto. Occorre apprezzare e sentire il senso di legalità, sempre. La legge 81 è una legge dello Stato e e la sua applicazione non può essere lasciata al buon senso del datore di lavoro o all’enfasi del momento eclatante dell’infortunio. Non ci si può interrogare sulla sicurezza solo in caso di tragedie. Solo in questi casi ci interroghiamo sul perché sia accaduto un incidente.
Perché ha deciso di iscriversi ad ANFOS?
Perché abbiamo visto nell’ANFOS una realtà che raccoglie a livello nazionale i nascenti germogli di richiesta di formazione. L’ANFOS si premunisce di aver una validazione, cura i suoi iscritti e ci informa quotidianamente, per cui siamo sempre aggiornati sulle ultime direttive.
Quali strumenti formativi ritiene siano più efficaci?
Provenendo dalla vecchia scuola ritengo che il corso frontale sia quello più efficace. I nostri formatori sono particolarmente preparati dal punto di vista emotivo e psicologico e quindi riescono a capire le persone che hanno di fronte, le specifiche problematiche che hanno, e riescono a comunicare con e di fargli capire alla perfezione quello che devono sapere sulla sicurezza.
Cosa pensa della normativa riguardo la formazione per la sicurezza in Italia (Testo Unico 81 del 2008 e decreto legislativo 106/2009)?
È un ottimo decreto e secondo me è più che sufficiente per dare tutte le indicazioni normative. Dovrebbe essere adeguato a esso il controllo. L’ARPA e l’ASL che sono deputate al controllo o hanno carenza di personale o sono distolte da problemi più gravi fatto sta che i controlli non ci sono e, se non c’è il controllo le persone non sono motivate a rispettare la legge. Senza controlli il datore di lavoro può sentirsi autorizzato a non comprare i dispositivi, a non dare gli occhiali, a sostituire la cinta si sicurezza con una corda.Compito di noi formatori è quindi cambiare questa mentalità e diffondere una vera cultura della sicurezza.