NAPOLI – Dieci domande per un centro Anfos. Michele Visone, titolare dello Studio professionale dott. Michele Visone, con sede a Cimitile (NA), che riunisce professionisti con diverse competenze per fornire sostegno alle aziende in materia di formazione, certificazione della qualità e consulenza tecnica.
Dott. Visone, di cosa si occupa il suo centro di formazione?
Il mio studio si occupa sia di sicurezza sul lavoro che di pratiche per l’autorizzazione all’emissione in atmosfera ai sensi del D.Lgs 152/06.
Da quanto tempo opera in questo settore?
Mi occupo di sicurezza e igiene del lavoro da 25 anni.
Quali corsi sono attivati presso il vostro Centro?
Abbiamo attivato i corsi per Rspp (rischio medio, alto e basso), i corsi per Rls, la formazione informazione lavoratori (rischio medio alto basso) e il corso stress lavoro- correlato. Attivi inoltre corsi per la sicurezza di addetti a mansioni specifiche quali il corso per ponteggista, il corso per addetto alla conduzione di carrelli elevatori industriali semoventi con conducente a bordo, il corso per saldatori e per addetti all’utilizzo in sicurezza del carroponte. Infine eroghiamo corsi antincendio e per il primo soccorso.
La vostra società eroga anche altri servizi?
Si, il nostro team è composto da vari specialisti per cui siamo in grado di offrire alle aziende vari servizi che vanno dalle perizie fonometriche, alla valutazione dello stress lavoro-correlato. Seguiamo i nostri clienti nella Certificazione qualità ( UNI EN ISO 9001) o ambientale (UNI EN ISO 14000) nella dichiarazione Emas, per la stesura del Dvr e per le pratiche per l’agibilità degli edifici.
Quali sono a suo giudizio le più forti richieste di formazione da parte delle aziende?
Attualmente le aziende, essendo spesso in difficoltà, ci chiedono di essere formate su nuove tecnologie o su nuovi prodotti, sono anche interessate a come ottenere finanziamenti o a come esportare i propri prodotti all’estero.
Quali sono le problematiche che maggiormente affronta?
Durante i corsi la difficoltà è soprattutto quella di mantenere sempre alto l’interesse e l’attenzione sull’argomento trattato. Come strategia di intervento, coadiuvati da uno psicologo, stiamo utilizzando focus group o gruppi tematici. In tal modo i soggetti diventano parte attiva del corso.
Ritiene che i datori di lavoro siano sensibili ai temi della sicurezza o abbiano ancora necessità di una formazione adeguata?
Oggi, rispetto a 20 anni fa, c’è una maggiore sensibilità sulle questioni inerenti la sicurezza. Tuttavia devono quotidianamente affrontare crisi derivanti dalla situazione economica e da concorrenti esteri che lavorano nell’ambito di regimi fiscali e normativi differenti.
Perché ha deciso di iscriversi ad Anfos?
Perché ritengo che sia un’organizzazione seria e qualificata. Anfos inoltre fornisce un’ottima piattaforma multimediale che permette di gestire bene sia i corsi già effettuati sia quelli programmati.
Quali strumenti formativi ritiene siano più efficaci?
Come già accennato, credo che gli strumenti formativi che risultano più efficaci siano quelli che rendono attivi i partecipanti ai corsi. Le slide, i video, utilizzati per rompere il ghiaccio, quindi i gruppi di discussione o i focus group che ci permettono di mantenere la classe concentrata.
Cosa pensa della normativa riguardo la formazione per la sicurezza in Italia?
Una buona legge, tuttavia migliorabile. Per esempio ritengo che potrebbe prevedere che le spese sanitarie e le visite mediche siano a carico dello Stato e non dell’imprese, visto l’alto costo dei contributi da queste sostenuti. Inoltre potrebbe imporre un aumento dei controlli da parte degli organi competenti ma, in caso di non conformità riscontrate, le multe potrebbero essere minori. Infine penso che potrebbe attribuire specifiche competenze ai diversi consulenti. In un sistema dove tutti possono fare tutto la qualità del servizio offerto rischia di diventare scadente.
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