PISA – In vista del convegno “L’Organismo di Vigilanza: una funzione di governance necessaria. Come renderla anche utile?”, che si svolgerà a Pisa nelle giornate del 15 e 16 giugno abbiamo intervistato l’ing. Claudio Zini di Network 231, organizzatore dell’iniziativa.
Ingegner Zini, quali sono i compiti dell’Organismo di Vigilanza, argomento chiave del convegno che si aprirà tra due giorni.
L’Organismo di Vigilanza è la funzione prevista dal D. Lgs. 231/01 che ha il compito di vigilare sull’applicazione e sulla conformità di quanto adottato in azienda per il Modello di Organizzazione Gestione e Controllo previsto dal decreto stesso. Il modello, unitamente all’Organismo di vigilanza e al sistema sanzionatorio è uno degli elementi che permettono alla persona giuridica di esimersi da sanzioni nel caso si verifichino nel suo interno reati-presupposto.
Nel convegno parlete di Organismi in gruppi di imprese, aziende a partecipazione pubblica ed estere. Esistono differenze riguardanti i tre diversi ambiti?
Non esistono differenze per quanto concerne la funzione dell’organismo che rimane la stessa, ma ci sono differenze che riguardano l’operatività. Per esempio quando si parla di società a partecipazione pubblica si possono verificare alcune specifiche tipologie di reato che non si verificano altrove. Oltre a questo l’ODV nelle società a partecipazione pubblica ha anche una funzione ulteriore rispetto al mero controllo del modello in quanto è anche strumento di garanzia delle persone singole che compongono la collettività, nel senso che vigilando sul corretto funzionamento del modello garantisce che nel caso di reati la persona giuridica, che nelle società partecipate è di proprietà, in ultima battuta, di tutta la cittadinanza, si cauteli da pesantissime sanzioni. Questo il motivo per cui abbiamo voluto mettere in evidenza questa particolare tipologia di società nel nostro convegno.
Per quanto riguarda le società che operano all’estero quello che vogliamo mettere in evidenza è l’operatività e la funzione di garanzia che l’Organismo di Vigilanza espleta nel caso anche di reati che possono verificarsi all’estero. In sintesi possiamo dire che il reato non si esporta. In base al D.Lgs. 231/2001 l’ente risponde anche di reati commessi all’estero da proprio personale.
L’adozione del modello e un efficace monitoraggio da parte dell’Organismo di Vigilanza permetterà alla persona giuridica di non dovere rispondere per reati che possono verificarsi fuori dai confini nazionali. Questo è tanto più utile quanto più si opera in Paesi ad altissimo rischio.
Quanto la sua presenza è cruciale per la gestione della sicurezza.
È cruciale per una corretta gestione del modello e per avere l’esimente nel caso si verifichi un reato.
Quali gli esperti, i nomi, del convegno che partirà il 15 giugno.
Il convegno sarà suddiviso in tre parti. La mattina del 15 si aprrirà con una sessione più accademica: interverranno due docenti universitari, il prof. Fausto Giunta, Ordinario di Diritto penale dell’Università degli studi di Firenze e avvocato presso il Foro di Firenze, e il prof. Giuseppe D’Onza, direttore Master auditing e controllo interno presso Università di Pisa, oltre che professore associato di Economia aziendale alla stessa università.
Nel pomeriggio di venerdì avremo l’alternanza di tre relatori. Il primo è un professionista, l’avvocato Raffaele Lauretta con anni di esperienza presso il Foro di Roma, poi avremo la dottoressa Diana Brusacà, giudice per le indagini preliminari del Tribunale di La Spezia, e infine Alessio Scarcella già consigliere di Cassazione e oggi capo dell’Ufficio coordinamento attività internazionale del Ministero della giustizia.
Ognuno dei tre interventi terminerà con un breve contributo da parte di relatori che provengono dal mondo delle imprese: il dott. Michele Gucci dell’Organismo di Vigilanza di Savino del Bene S.p.A., Firenze, l’avv. Francesco Reggio, presidente dell’Organismo di Vigilanza della Municipalizzata di Verona AGSM Verona S.p.A., e l’avv. Bruno Carbone direttore degli Affari Legali dell’ENI.
Per quanto riguarda la mattinata di sabato 16 giugno sono in programma tre interventi specifici da parte di membri di Organismi di Vigilanza di alcune aziende. In particolare interverranno il dott. Antonio Cavallaro, Organismo di Vigilanza di Takeda Italia Farmaceutici Spa, seguirà la relazione del dott. Flaviano Bruno, membro dell’Organismo di Vigilanza di CONSIP Spa e infine il dott. Fabrizio Vignato che fa parte dell’Organismo di Vigilanza di Fiorucci Spa.
Come si inserisce il convegno, in attività eventuali e future su temi analoghi e complementari.
Il convegno rappresenta la punta di diamante di una rosa di attività condotte all’interno del Network 231, una rete composta da circa trecento professionisti che operano su tutto il territorio nazionale e che sono in grado di assistere le imprese che vogliono dotarsi del Modello come previsto dal D. Lgs. 231/01.
Attività e consulenze a coronamento delle quali il network organizza una o due volte l’anno convegni come quello che si svolgerà nei prossimi giorni, dove si darà spazio alle voci più autorevoli e competenti in materia. Il convegno quindi è inserito in un progetto ampio, approfondito e complesso.