MILANO – Dieci domande per un centro ANFOS. Paolo Conca, fondatore e direttore commerciale di BC-Solutions, società con sede a Cormano (MI), che offre servizi nell’area formazione, marketing e finanziario per ogni tipo di azienda, privata o pubblica, di piccola o di grande dimensione.
Sig. Conca di cosa si occupa il suo centro di formazione?
Si occupa di servizi, consulenza e formazione in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Da quanto tempo opera in questo settore?
Opero in questo settore dal 17 gennaio 2005.
Quali corsi sono attivati presso il vostro Centro?
I corsi attivi presso il nostro centro sono numerosi. Molti corsi come l’antincendio, primo soccorso, RLS, formazione informazione lavoratori, preposti, dirigenti, con i relativi aggiornamenti, sono già attivi e le date sono già fissate per tutto il 2013. Altri corsi più specifici, come RSPP mod.A-B-C , lavoro in spazi confinati, o carrellisti etc, vengono svolti su richiesta o direttamente presso la sede del cliente.
La vostra società eroga anche altri servizi?
BC-Solutions eroga servizi di consulenza e redazione documentale per il T.U 81/08 e s.m.i., redazione e realizzazione dei certificati prevenzione incendi (CPI), rilievi fonometrici, e rilevazioni ambientali. Inoltre il nostro personale ricopre il ruolo di RSP. esterno in diverse aziende di piccole e medie dimensioni per quasi tutti i macro settori ATECO e su tutto il territorio nazionale
Quali sono a suo giudizio le più forti richieste di formazione da parte delle aziende?
Nel 2012 abbiamo avuto un incremento della formazione dei lavoratori, per ovvi motivi dati dall’Accordo Stato Regioni. Tuttavia, avendo formato in un anno circa 1.200 persone a vario titolo, solo nel 2012, abbiamo notato che le aziende richiedono anche corsi specifici, come “corso lavoratori in quota”, spazi confinati, simulazioni di emergenza (camera fumo, etc..) tutti corsi che nel 2011 non venivano presi in considerazione da nessuno.
Quali sono le problematiche che maggiormente affronta?
Le problematiche vengono fuori in aula, nel contatto diretto coi nostri interlocutori: le aziende attraversano diverse difficoltà e in aula a volte le tirano fuori, ma penso che proprio questo sia il bello di fare il formatore!
Problema annoso è che la formazione viene vista sempre come una cosa obbligatoria da fare senza capirne il vero valoro aggiunto. Ma con il nostro impegno, maggiore comunicazione e maggiore consapevolezza dell’importanza della sicurezza nei luoghi di lavoro, piano piano, e nonostante molte aziende non approvino tutti i nuovi dettami della legge, qualcosa sta cambiando.
Ritiene che i datori di lavoro siano sensibili ai temi della sicurezza o abbiano ancora necessità di una formazione adeguata?
Ritengo che alcuni siano sensibili e che altri lo diventino solo quando sono obbligati da un impedimento. Penso che divulgare questa normativa spetti anche noi formatori, sensibilizzando maggiormente i nostri clienti e non. Soprattutto in sede formativa dobbiamo cercare di far comprendere che la sicurezza non è costo… ma un’opportunità.
Perché ha deciso di iscriversi ad ANFOS?
In passato, nel 2007, ho partecipato a dei convegni organizzati a Roma da ANFOS e mi sono trovato bene. Ritengo che sia un’associazione che offra dei servizi congrui, e ciò che per il momento apprezzo maggiormente è il costante aggiornamento di opportunità e servizi.
Quali strumenti formativi ritiene siano più efficaci?
Non ho la presunzione di dire quali strumenti sono più efficaci degli altri; tuttavia, secondo me, tutti gli strumenti sono efficaci se usati bene da personale qualificato. Nel 2013 non possiamo pensare di fare formazione proiettando e leggendo solo slide di PowerPoint. A mio avviso un vero strumento formativo efficace è quando in aula sono presenti: contenuti tecnici, slide, case history concrete, normativa, filmati, immagini, articoli quotidiani, verbali delle autorità competenti e le problematiche reali portati dagli stessi alunni .
Cosa pensa della normativa riguardo la formazione per la sicurezza in Italia?
Penso che a volte le cose vengano fatte senza considerare le dimensioni delle aziende, tuttavia la formazione deve ssere la priorità e non la conseguenza di una sanzione o di una imposizione.
Mi piace indentificare la formazione come un casco per moto: non si indossa per evitare le multe ma per salvaguardare il più possibile la nostra vita, la salute, il futuro… e metterlo dopo essere caduti va sempre bene, aiuta… ma sarebbe stato meglio pensarci prima!
Quando le imprese e persone la penseranno così avremo compiuto veramente un passo avanti per la nostra società.
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