PALERMO – Dieci domande per un Centro ANFOS. Massimo Plescia, ingegnere e amministratore unico della SDI – Soluzioni d’impresa Srl società con sede a Palermo che opera da anni nella formazione continua e nella realizzazione di banche dati e ricerche economiche.
Ing. Plescia, di cosa si occupa il suo centro di formazione?
Il nostro centro di formazione offre consulenza e servizi alle imprese e si occupa, in particolare, di formazione continua e manageriale. Abbiamo clienti in tutte la Sicilia e a Roma, dove abbiamo un ufficio.
Da quanto tempo opera in questo settore?
La SDI – Soluzioni d’impresa opera in tale settore a partire dal 1992. Offre una formazione innovativa e integrata perché unisce le esperienze nella consulenza sull’automazione industriale, con quella sulle banche dati e ricerche di mercato, il tutto per fare della sicurezza, non solo un obbligo di legge, ma un fattore di sviluppo.
Quali corsi sono attivati presso il vostro centro?
Il nostro centro organizza, oltre alla formazione obbligatoria sulla sicurezza, attività formative nell’ambito dello sviluppo delle risorse umane (comunicazione interna, valutazione delle performance) e, in ogni caso, progetta su richiesta dei clienti. Lavoriamo prevalentemente con piani formativi finanziati da Fondimpresa e Fondirigenti.
La vostra società eroga anche altri servizi?
Abbiamo messo a punto un innovativo servizio per la gestione HR in outsourcing oltre che consulenza per le certificazioni BRC, OHSAS18000, SA8000 e altri sistemi di gestione certificabili.
Quali sono a suo giudizio le più forti richieste di formazione da parte delle aziende?
Certamente la sicurezza è uno degli argomenti più richiesti. Ma si sta facendo strada l’esigenza di integrazione di tale tematica con gli aspetti gestionali, di comunicazione e di processo. Questo appare indicativo di come la sicurezza stia diventando strutturale nelle organizzazioni.
Quali sono le problematiche che maggiormente affronta?
Nello svolgimento del nostro lavoro una delle problematiche che ci troviamo a dovere gestire è quella di cercare di conciliare, in modo efficace ed efficiente, la richiesta di formazione proveniente dalle imprese con le loro esigenze lavorative in termini di orari e di numero di dipendenti messi in formazione.
Ritiene che i datori di lavoro siano sensibili ai temi della sicurezza o abbiano ancora necessità di una formazione adeguata?
Ritengo che, in generale, i datori di lavoro siano abbastanza sensibili alle tematiche relative alla sicurezza sia per un obbligo legislativo ma anche per la necessità di ridurre il più possibile gli eventuali incidenti che potrebbero capitare sul posto di lavoro. Tuttavia, pur essendo essi interessati a tali tematiche, molto spesso non sono loro i destinatari della formazione ma solo i loro dipendenti. Pertanto, a mio avviso, sarebbe necessario coinvolgere anche i datori di lavoro nei percorsi formativi.
Perché ha deciso di iscriversi ad ANFOS?
Abbiamo deciso di iscriverci ad ANFOS perché, non essendo specializzati solo in formazione sulla sicurezza, abbiamo bisogno di un supporto informativo credibile e affidabile che ci permetta di garantire i nostri clienti sulla correttezza dei nostri comportamenti.
Quali strumenti formativi ritiene siano più efficaci?
Purtroppo la formazione sulla sicurezza è troppo legata a schemi tradizionali di aula. Noi riteniamo che le conoscenza teoriche andrebbero ridotte per far spazio a training on the job, con affiancamento di esperti, per offrire risultati tangibili dalla formazione.
Cosa pensa della normativa riguardo la formazione per la sicurezza in Italia?
Ritengo che la normativa sulla sicurezza rappresenti un elemento fondamentale per ridurre i rischi sul luogo di lavoro e raggiungere il traguardo infortuni zero. La normativa italiana sulla sicurezza risulta essere se non la migliore, una delle migliori in europea riguardo a tali tematiche. Bisogna però fare attenzione all’accavallarsi di norme cercando di operare sempre con modifiche su testi unici. Le responsabilità per gli imprenditori, che sono coloro che hanno sulle spalle la crescita dell’Italia, devono essere chiare e mai oggetto di incomprensioni.
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