TORINO – L’Assessore all’Ambiente della regione Piemonte e Coordinatore della Commissione Ambiente della Conferenza delle Regioni, Roberto Sergio Revello, ha illustrato in al parlamento il nuovo Documento emanato dalla Conferenza sulla prevenzione incidenti rilevanti durante la seduta del 4 novembre scorso.
Il documento affronta lo stato dell’arte della cosiddetta Normativa Seveso, legge promulgata come conseguenza del disastro di Seveso quando nel 1976 il territorio fu contaminato da una nube tossica di diossina sprigionata da un incidente occorso nel vicino stabilimento chimico.
Nello specifico il documento rileva i ritardi nell’attuazione dell’art. 72 del D.Lgs. 112/1998 e le difficoltà che ne conseguono per la prevenzione di incidenti gravi. L’articolo prevede il trasferimento delle competenze dallo Stato alle Regioni ma il processo non è ancora stato portato a termine. La mancanza dell’attuazione di quanto disposto non permette l’esercizio delle necessarie attività di controllo e prevenzione, inoltre, la mancanza d una Autorità competente unica rende disomogenei gli interventi di vigilanza e discontinua la loro programmazione determinando difficoltà ad effettuare controlli efficaci e di imputare le sanzioni previste dalla normativa e attivare le azioni correttive laddove sene rilevi necessità.
La situazione si aggrava in relazione alla prossima entrata in vigore, l’1° dicembre 2010, del regolamento Reach. Questo regolamento apporta dei cambiamenti nella classificazione delle sostanze, della loro pericolosità e rischiosità. Le aziende, attuando questo regolamento,dovranno attenersi a norme di sicurezza differenti a seconda della loro classificazione.
Il mancato allineamento della Normativa Seveso alla normativa REACH non permetterà di definire la posizione degli stabilimenti. Mancandone una classificazione certa non sarà quindi possibile controllare quali siano le procedure di sicurezza prescritte dalla normativa che lo stabilimento ha adottato o meno.
Si solleva anche il problema della difficile applicazione della Normativa Seveso a sostanze particolari quali i rifiuti, in quanto questi non rientrano neanche nei nuovi regolamenti europei.
Inoltre si segnala l’impossibilità di effettuare attività di controllo presso realtà logistiche quali interporti o nodi di scambio di merci sia stradali che ferroviari e la difficoltà di armonizzare la normativa Seveso ad alcune leggi riguardanti la pianificazione territoriale e urbanistica.