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Profili previdenziali dei content creator, circolare Inps

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Disciplina previdenziale dei content creator. Pubblicata da Inps la circolare n.44 del 19 febbraio 2025 che riassume i criteri generali della disciplina previdenziale attualmente applicabile ai content creator. Una circolare che riguarda un’ampia platea di persone che in forme differenti traggono profitto dal lavoro su piattaforme digitali.

Il documento delinea innanzitutto i tratti delle professioni attualmente più frequenti, a partire dalle differenti tipologie di impegno, dall’amatoriale fino a chi ne percepisce fonte di reddito principale e secondaria.

Dal pagamento diretto, al guadagno attraverso inserzioni e sponsorizzazioni, al merchandising online. Dai pagamenti tramite piattaforma o su accordi individuali, la vendita diretta dei prodotti. La presenza di agenzie intermediare, media agency, talent agency o con il content creator che si trova in un rapporto di lavoro “che può essere trilaterale o persino quadrilaterale”.

Content creator è una macrocategoria, nella quale vengono a trovarsi, indica l’Istituto, figure come lo youtuber, poi streamer, podcaster, instagrammer, tiktoker, blogger, vlogger, pro gamer e cyber atlet e ovviamente la figura apicale dell’influencer. Inps ricorda che dal 1° gennaio 2025, è presente il codice ATECO 73.11.03 influencer marketing e content creator.

“In relazione alle figure sinora considerate, in assenza di specifiche disposizioni normative che le definiscano, si pone la questione dell’inquadramento e della qualificazione giuridica da ricondurre all’interno di un sistema di regole giuridiche costituito da principi e criteri lavoristici, fiscali e previdenziali, che attualmente non le contempla, ma che, tuttavia, allo stato attuale, rappresenta il parametro di riferimento per individuare, di volta in volta, la disciplina previdenziale applicabile a seconda delle concrete modalità con cui le rispettive attività sono realizzate e il relativo reddito prodotto“.

Le discipline applicabili possono essere:

  • settore commerciale/terziario;
  • Gestione speciale autonoma degli esercenti attività commerciali;
  • Gestione separata;
  • lavoratori dello spettacolo.

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