ROMA – Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sui casi di morte e di gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato in missioni militari.
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 13 luglio 2015 n. 160 della delibera del 30 giugno 2015, è stata disposta dalla Camera dei deputati l'”Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sui casi di morte e di gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato in missioni militari all’estero, nei poligoni di tiro e nei siti di deposito di munizioni, in relazione all’esposizione a particolari fattori chimici, tossici e radiologici dal possibile effetto patogeno e da somministrazione di vaccini, con particolare attenzione agli effetti dell’utilizzo di proiettili all’uranio impoverito e della dispersione nell’ambiente di nanoparticelle di minerali pesanti prodotte dalle esplosioni di materiale bellico e a eventuali interazioni”.
La Commissione
Il testo definitivo e unificato approdato in delibera è stato approvato dalla Camera all’unamimità, dovrà indagare su vari aspetti riguardanti le condizioni di salute e ambientali e sui casi di morte e malattie che hanno colpito il personale militare italiano impiegato in missione o nei siti di deposito munizionamenti, fondando le proprie attività sulle proposte contenute dalla relazione parlamentare precedente pubblicata dalla Commissione parlamentare di inchiesta istituita con deliberazione del Senato della Repubblica 11 ottobre 2006 (Gazzetta Ufficiale n. 247 del 23 ottobre 2006) e dalla relazione della Commissione parlamentare di inchiesta istituita con deliberazione del Senato della Repubblica 16 marzo 2010 (Gazzetta Ufficiale n. 65 del 19 marzo 2010).
Il nuovo organismo avrà il compito di indagare su sette aspetti:
” a) sui casi di morte e di gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato nelle missioni militari all’estero, nei poligoni di tiro e nei siti in cui sono depositati munizionamenti, anche sulla base dei dati epidemiologici disponibili riferiti alle popolazioni civili nelle zone di conflitto e nelle zone adiacenti alle basi militari nel territorio nazionale in relazione all’esposizione a particolari fattori chimici, tossici o radiologici dal possibile effetto patogeno, con particolare attenzione agli effetti dell’utilizzo di proiettili all’uranio impoverito e della dispersione nell’ambiente di nanoparticelle di minerali pesanti prodotte dalle esplosioni di materiale bellico e a eventuali interazioni;
b) sulle specifiche condizioni ambientali dei diversi contesti operativi al fine di valutare le misure adottate per la selezione delle migliori forme di sistemazione logistica e dei più appropriati equipaggiamenti di protezione individuali per le truppe impiegate;
c) sull’adeguatezza della raccolta e delle analisi epidemiologiche dei dati sanitari relativi al personale militare e civile, sia di quello operante nei poligoni di tiro e nelle basi militari nel territorio nazionale, sia di quello inviato nelle missioni all’estero;
d) sulle componenti dei vaccini somministrati al personale militare, indipendentemente dal successivo impiego del medesimo personale;
e) sulle modalità della somministrazione dei vaccini al personale militare, nonché sul monitoraggio delle condizioni immunitarie dei soggetti osservati, tenendo conto in particolare dei risultati del progetto denominato «Studio sull’impatto genotossico nelle unità militari» (SIGNUM);
f) sui rischi associati alla presenza di gas radon e di materiali contenenti amianto negli ambienti in cui il personale militare è chiamato a prestare servizio;
g) sull’adeguatezza degli istituti di indennizzo, di natura previdenziale e di sostegno al reddito previsti dall’ordinamento in favore dei soggetti colpiti da patologie correlate alle situazioni di possibile rischio indicate alle lettere a), d), e) e f)”.
Composizione e scadenze
La Commissione sarà composta da venti deputati, nominati i quali entro dieci giorni dovrà essere convocato l’ufficio di presidenza.
La conclusione dei lavori dovrà avvenire entro 24 mesi dalla propria istituzione, dovrà avvenire con relazione finale, e una relazione intermedia dovrà essere pubblicata al termine del primo anno di attività.
La relazione finale, oltre a rendicontare sui risultati delle attività svolte, dovrà formulare “osservazioni e proposte sugli effetti, sui limiti e sull’eventuale necessità di adeguamento della normativa nazionale e dei trattati internazionali vigenti in materia, anche con riferimento all’individuazione di misure di prevenzione e di assistenza adottabili, nonché sull’adeguatezza dei vigenti istituti di indennizzo, di natura previdenziale e di sostegno al reddito”.
Info: Gazzetta Ufficiale 13 luglio 2015 n.160