Approvati dal Consiglio dei Ministri il 22 giugno nella seduta n.84 due schemi di decreto legislativo in attuazione di altrettante direttive UE riguardanti equilibrio tra attività professionale e vita familiare e condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili.
I provvedimenti sono illustrati in una nota del Governo. Riassumiamo.
Il primo schema di decreto approvato riguarda la direttiva 2019/1158 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, relativa all’equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza e che abroga la direttiva 2010/18/UE del Consiglio. (Decreto legislativo 30 giugno 2021 n.105 GU n.176 del 29 luglio 2022) (La nota illustrativa del Ministero del 1° agosto 2022). Prevede:
- a regime il congedo di paternità di 10 giorni fruibile in 2 mesi;
- sale a 11 mesi il congedo parentale per il genitore solo;
- fino a 9 mesi congedo parentale con indennità del 30%;
- 12 anni età del minore per la fruizione del congedo;
- indennità maternità per lavoratrici autonome e libere professioniste;
- sanzioni per i datori di lavoro che ostacolano i congedi e impossibilità di ottenere la certificazione della parità di genere.
Il decreto e la direttiva applicata modificheranno il D.Lgs. 26 marzo 2001, n. 151, la Legge n. 104/1992, la Legge n. 81/2017 e il D.Lgs. n. 81/2015.
Il secondo decreto è in attuazione della direttiva 2019/1152, relativa a condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili nell’Unione europea. Prevede:
- norme sulla prevedibilità e sulla chiarezza in merito alle informazioni sui rapporti e sulle condizioni di lavoro;
- obblighi informativi gravanti sul datore di lavoro anche per contratti di lavoro non standard.
Modificherà in particolare il D.Lgs. 26 maggio 1997, n. 152.