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Maternità, ispettorato nazionale, sicurezza sul lavoro, nei decreti attuativi del Jobs Act

ROMA – Tutela maternità, vita lavoro, semplificazione dell’attività ispettiva, servizi per il lavoro, pari opportunità, sicurezza sul lavoro. Il Consiglio dei Ministri nella seduta di ieri 11 giugno 2015 ha approvato dei decreti attuativi e dei decreti in esame preliminare (Approvati nella seduta del 4 settembre 2015)in attuazione delle previsioni inserite nel Jobs Act Legge 183/2014. Semplificazioni nel lavoro, nei rapporti di lavoro, misure sulla vigilanza e un lungo passaggio riguardante gli adempimenti per la sicurezza.

Maternità e congedo parentale

Per quanto riguarda i decreti attuativi è stato approvato in esame definitivo il decreto sulla conciliazione cura vita lavoro in attuazione articolo 1, commi 8 e 9, della Legge 10 dicembre 2014, n. 183. Decreto che interviene sul Testo unico a tutela della maternità 151 del 26 marzo 2001. (Leggi: analisi del decreto 80/2015 GU 24 giugno)

Tra le misure approvate alcune riguardano il congedo obbligatorio di maternità flessibile nei casi di parto prematuro o ricovero di neonato, l’estensione fino ai 12 anni dell’arco temporale per il congedo parentale, fino ai 6 anni per il congedo parziale retribuito al 30% che arriva fino agli 8 anni per le famiglie meno abbienti o per adozione e affidamento.

Esteso il congedo di paternità a tutti i lavoratori e non solo ai lavoratori dipendenti. Introdotta inoltre “l’estensione dell’istituto della automaticità delle prestazioni (ovvero l’erogazione dell’indennità di maternità anche in caso di mancato versamento dei relativi contributi) anche ai lavoratori e alle lavoratrici iscritti alla gestione separata di cui alla legge n. 335/95 non iscritti ad altre forme obbligatorie”.

Violenza di genere

Il provvedimento attuativo riporta misure anche per quanto riguarda il telelavoro. Sono stati previsti infatti benefici per i datori privati che utilizzeranno telelavoro per agevolare le cure parentali dei dipendenti.

Da segnalare la norma per la tutela sul lavoro delle donne vittime di violenza di genere, norma in base alla quale “si prevede la possibilità per le lavoratrici dipendenti di datore di lavoro pubblico o privato, con esclusione del lavoro domestico, nonché per le lavoratrici titolari di rapporti di collaborazione coordinata o continuativa di astenersi dal lavoro, per un massimo di tre mesi, per motivi legati a tali percorsi, garantendo loro la retribuzione e gli altri istituti connessi”.

Attività ispettiva, ispettorato nazionale

Decreti in esame preliminare.  (Leggi: l’analisi dei testi di legge pubblicati dalla Camera dei deputati). Ancora in attuazione della Legge 10 dicembre 2014, n. 183, in sede di Consiglio è stato approvato un decreto legislativo in esame preliminare in merito a Disposizioni per la razionalizzazione e la semplificazione dell’attività ispettiva in materia di lavoro e legislazione sociale.

Il decreto in questione propone di istituire l’Ispettorato nazionale del lavoro, ispettorato che dovrà avere personalità di diritto pubblico, bilancio, norme proprie e autonome di organizzazione con dg cda e collegio revisori, e che dovrà delineare le direttive per tutto il personale ispettivo, di Inps e Inail comprese.

In supporto alla programmazione dell’attività di vigilanza svolta dall’Ispettorato, si prevede l’obbligo per l’Inps, l’Inail e l’Agenzia delle entrate di mettere a disposizione dell’Ispettorato, anche attraverso l’accesso a specifici archivi informatici, dati e informazioni, sia in forma analitica che aggregata.

Al fine di rafforzare l’azione di coordinamento con altri organi preposti alla vigilanza si prevede:la stipula di appositi protocolli, anche con i servizi ispettivi delle aziende sanitarie locali e delle agenzie regionali per la protezione ambientale onde assicurare l’uniformità di comportamento ed una maggiore efficacia degli accertamenti ispettivi, evitando la sovrapposizione degli interventi; l’obbligo per ogni altro organo di vigilanza che svolge accertamenti in materia di lavoro e legislazione sociale di raccordarsi con l’Ispettorato”.

Politiche per il lavoro

Approvato un decreto preliminare che prevede il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive, ai sensi dell’articolo 1, comma 3, della Legge 10 dicembre 2014, n. 18.

Si tratta della proposta di istituzione di quella che sarà la “Rete nazionale dei servizi per le politiche del lavoro, coordinata dalla nuova Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (ANPAL), e formata dalle strutture regionali per le Politiche attive del Lavoro, dall’Inps, dall’Inail, dalle Agenzie per il lavoro e dagli altri soggetti autorizzati all’attività di intermediazione, dagli enti di formazione e da Italia Lavoro e Isfol”.

Verrà inoltre istituito un Albo nazionale dei soggetti accreditati a svolgere funzioni in materia di politiche attive del lavoro, un Sistema informativo delle politiche del lavoro e il fascicolo elettronico del lavoratore. All’istituzione dell’Albo provvederà l’Anpal. L’Anpal vigilerà inoltre anche sui Fondi interpofessionali e bilaterali.

Sicurezza sul lavoro

Le misure riguardanti la normativa sulla sicurezza sul lavoro sono state inserire in un decreto legislativo in esame preliminare recante disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183.

Si tratta di un decreto che si sviluppa in tre parti: Semplificazioni procedure e adempimenti, Disposizioni in materia di rapporto di lavoro e Disposizioni in materia di pari opportunità.

La prima parte Semplificazioni procedure e adempimenti è stata a sua volta suddivisa in quattro punti chiave che riguardano: Razionalizzazione e semplificazione dell’inserimento mirato delle persone con disabilitàRazionalizzazione e semplificazione in materia di costituzione e gestione del rapporto di lavoro; Razionalizzazione e semplificazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali; Revisione delle sanzioni in materia di lavoro e legislazione sociale.

Queste le semplificazioni proposte in merito alla salute e alla sicurezza sul lavoro (Leggi: analisi del testo del decreto in esame alla Camera dei deputati):

  • “la revisione della composizione del Comitato per l’indirizzo e la valutazione delle politiche attive e per il coordinamento nazionale delle attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro, al fine di semplificare e snellire le procedure di designazione dei membri;
  • la riduzione dei componenti della Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro, l’introduzione di una nuova procedura di ricostituzione della Commissione e un aggiornamento delle funzioni ad essa istituzionalmente attribuite;
  • la messa a disposizione al datore di lavoro, da parte dell’Inail, anche in collaborazione con le aziende sanitarie locali per il tramite del Coordinamento Tecnico delle Regioni, di strumenti tecnici e specialistici per la riduzione dei livelli di rischio;
  • lo svolgimento diretto da parte del datore di lavoro dei compiti di primo soccorso, nonché di prevenzione degli incendi e di evacuazione, anche nelle imprese o unità produttive che superano i cinque lavoratori;
  • il miglioramento del processo di acquisizione delle informazioni necessarie per il calcolo del premio assicurativo attraverso la realizzazione di un apposito servizio sul portale dell’Inail;
  • la trasmissione all’Inail del certificato di infortunio e di malattia professionale esclusivamente per via telematica, con conseguente esonero per il datore di lavoro;
  • la trasmissione all’autorità di pubblica sicurezza delle informazioni relative alle denunce di infortunio mortali o con prognosi superiore a trenta giorni a carico dell’Inail, esonerando il datore di lavoro;
  • l’abolizione dell’obbligo di tenuta del registro infortuni, anticipando la soppressione dell’obbligo, connessa, nelle intenzioni del legislatore, alla emanazione del decreto interministeriale istitutivo del Sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro (Sinp)”.

Inserimento persone con disabilità

Per quanto riguarda gli altri tre punti della parte riservata alle semplificazioni, queste le misure previste per l’inserimento mirato delle persone con disabilità:

  • “la possibilità per i datori di lavoro privati di assumere i lavoratori con disabilità mediante la richiesta nominativa, la stipula di convenzioni e l’assunzione diretta. Viene altresì introdotta la possibilità di computare nella quota di riserva i lavoratori disabili che abbiano una riduzione della capacità lavorativa di una certa entità anche se non assunti tramite le procedure del collocamento mirato;
  • l’integrale revisione della procedura di concessione dell’incentivo per le assunzioni dei disabili, prevedendo la corresponsione diretta e immediata dell’incentivo al datore di lavoro da parte dell’Inps mediante conguaglio nelle denunce contributive mensili”.

Politiche lavoro e legislazione sociale

Queste le semplificazioni in tema di rapporti di lavoro:

  • “la tenuta, a decorrere dal 1° gennaio 2017, del libro unico del lavoro in modalità telematica presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali;
  • la previsione che tutte le comunicazioni in materia di rapporti di lavoro, collocamento mirato, tutela delle condizioni di lavoro, incentivi, politiche attive e formazione professionale, ivi compreso il nulla osta al lavoro subordinato per cittadini extracomunitari nel settore dello spettacolo, siano effettuate esclusivamente in via telematica mediante modelli semplificati;
  • il potenziamento della Banca dati politiche attive e passive;
  • l’abolizione dell’autorizzazione al lavoro all’estero e la semplificazione del collocamento della gente di mare“.

Sulla legislazione sociale, sono state proposti provvedimenti in merito alla modifica della maxisanzione sul lavoro nero con nuovi importi sanzionatori per fasce e una procedura per la regolarizzazione delle violazioni, subordinata al tempo di mantenimento del lavoro in nero, quindi:

  • “modifica al c.d. provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale, favorendo una “immediata eliminazione degli effetti della condotta illecita, valorizzando gli istituti di tipo premiale”;
  • si chiariscono le nozioni di omessa registrazione e infedele registrazione sul libro unico del lavoro e si modifica il regime delle sanzioni;
  • si modificano le sanzioni in materia di consegna del prospetto paga;
  • si elimina l’obbligo, nell’ambito dei cantieri edili, di munire “il personale occupato di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l’indicazione del datore di lavoro”.

Pari opportunità

Infine segnaliamo la parte di provvedimento generale sul lavoro riservata alle pari opportunità. Le principali misure proposte riguardano:

  • “la revisione dell’ ambito territoriale di riferimento delle consigliere di parità provinciali in vista della soppressione delle province;
  • la modifica della composizione e delle competenze del Comitato nazionale di parità;
  • la modifica delle competenze e della procedura di designazione e nomina delle consigliere, semplificando l’iter di nomina e superando le incertezze dovute alla precedente formulazione;
  • l’introduzione del principio secondo cui per le consigliere di parità non trova applicazione lo spoil system di cui all’art. 6, comma 1, della legge n. 145/2002;
  • la ridistribuzione fra gli enti interessati degli oneri per il sostegno alle attività delle consigliere;
  • l’introduzione della Conferenza nazionale delle consigliere di parità, per rafforzare e accrescere l’efficacia della loro azione, e consentire lo scambio di informazioni, esperienze e buone prassi. La Conferenza sostituisce la Rete delle consigliere e opera senza oneri per la finanza pubblica”.

Info:
comunicato stampa Consiglio Ministri 11 giugno 2015 n.67
decreti attuativi Jobs Act sito Ministero Lavoro 

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