ROMA – Approvata dal Parlamento, dal Consiglio UE e dalla Commissione, la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativa al riciclaggio delle navi COM/2012/0118 final – 2012/0055 (COD) .
Il provvedimento interviene con l’obiettivo di “prevenire, ridurre o eliminare gli effetti negativi per la salute umana e per l’ambiente causati dal riciclaggio, dall’esercizio e dalla manutenzione delle navi battenti bandiera di uno Stato membro” e di intervenire nel problema dello smaltimento delle grandi imbarcazioni mercantili.
Sono circa mille le navi che ogni anno, giunte a fine vita, sono inviate a smaltimento. Si tratta di “rifiuti pericolosi” che dovrebbero essere smaltiti nell’OCSE secondo rigorose procedure di sicurezza ma che grazie a un facile aggiramento della legge vengono inviate a smaltimento nei paesi asiatici, in impianti dove non vigono norme di tutela né per l’ambiente né per i lavoratori, spesso minori, che vi sono impiegati.
La proposta di regolamento si applica alle navi che rientrano nell’ambito della Convenzione di Hong Kong, cioè le grandi navi mercantili per la navigazione marittima, battenti bandiere dell’UE, e istituisce due obblighi principali: l’istituzione di un inventario dei materiali pericolosi presenti a bordo delle navi e l’obbligo di smaltimento anche al di fuori dell’OCSE ma in impianti accreditati.
“Le navi battenti bandiera di uno Stato membro dell’UE devono istituire e aggiornare durante la loro intera vita utile un inventario dei materiali pericolosi presenti a bordo. L’inventario deve essere aggiornato e completato prima che la nave sia avviata al riciclaggio, in modo da garantire che l’impianto di riciclaggio prescelto possieda la capacità e le qualifiche per gestire tutti i rifiuti e i materiali pericolosi presenti a bordo”.
Le navi battenti bandiera di Stati membri dovranno essere demolite in impianti di riciclaggio sicuri e compatibili con l’ambiente. A tal fine è stato elaborato un elenco dei requisiti che devono essere rispettati dagli impianti di riciclaggio delle navi a tutela della salute umana e dell’ambiente sia in fase di smantellamento che di trasferimento dei materiali negli impianti di gestione dei rifiuti. I singoli impianti di riciclaggio che soddisfano tali requisiti dovranno chiedere di essere inseriti in un elenco europeo degli impianti di riciclaggio delle navi.
La norma interviene quindi su tutto l’arco di vita delle navi e definisce requisiti specifici da soddisfare prima del riciclaggio tra cui quella di “ridurre al minimo il quantitativo di rifiuti pericolosi presente a bordo (che possono essere presenti anche in residui di carico, olio combustibile, ecc.) prima di essere consegnate a un impianto di riciclaggio.
Nel caso specifico delle petroliere, gli armatori devono garantire che le navi arrivino all’impianto di riciclaggio in condizioni idonee al rilascio di un certificato che attesti il rispetto delle condizioni di sicurezza per l’ingresso e per lavori a caldo, in modo da evitare esplosioni e incidenti, anche mortali, fra i lavoratori degli impianti di riciclaggio”.
La norma istituisce inoltre l’obbligo per l’armatore di notificare agli Stati membri dell’UE, per iscritto e in tempo utile, l’intenzione di inviare una nave al riciclaggio “eliminando così il difficile compito di determinare il momento in cui una nave diventa un rifiuto. Gli Stati membri saranno informati della data di inizio prevista e del completamento del riciclaggio. Mettendo a confronto l’elenco delle navi per le quali hanno rilasciato un certificato di inventario con l’elenco delle navi riciclate in impianti autorizzati, potranno più facilmente individuare le operazioni di riciclaggio illegale. Inoltre verranno introdotte sanzioni più specifiche e precise rispetto a quelle previste dalla normativa in vigore. Questi requisiti, unitamente alla possibilità di accedere legalmente a capacità di riciclaggio sufficienti, sicure e compatibili con l’ambiente e ad un sistema di controllo adeguato alle specificità delle navi, garantiranno una maggior rispetto della legislazione. Infine, per evitare confusione, duplicazioni e inutili oneri amministrativi, le navi cui si applica questa nuova normativa non sarebbero più interessate dal regolamento sulle spedizioni di rifiuti”.
Per approfondire:
articolo Inail su norma riciclaggio navi
proposta regolamento norme riciclaggio navi