ROMA – Un nuovo tassello legislativo si è unito al corpo di norme per la sicurezza del lavoro: si tratta del decreto n. 187 pubblicato in gazzetta ufficiale lo scorso 12 novembre e che introduce novità importanti.
Tra queste, per le aziende che compiono gravi o reiterate violazioni degli obblighi sulla sicurezza, c’è una misura piuttosto dure: la confisca obbligatoria degli impianti e/o dei prodotti realizzati.
Una misura che colpisce dunque duramente, assai più di una semplice multa, pur essendo sempre una sanzione di tipo amministrativo, gli interessi economici delle aziende e che dovrebbe indurre ad una maggiore attenzione al rispetto della norme. La novità più importante è che la confisca conseguente alle violazioni può scattare senza che ci sia, come invece solitamente necessario, una ‘ordinanza o ingiunzione di pagamento’, perché l’obiettivo non è tanto quello di riscuotere quanto bloccare l’apparato produttivo in caso di violazioni gravi cioè, per lo più, la presenza di lavoratori in meno, violazioni sulle norme di sicurezza, igiene e antinfortunistica che mettano in pericolo la vita e la salute dei lavoratori: insomma tutte quelle situazioni da cui può generare un pericolo immediato e che non possono attendere procedure burocratiche troppo complesse.
Il decreto contiene anche altre norme come ad esempio nuove disposizione relative alla tracciabilità dei pagamenti negli appalti pubblici. L’attenzione sugli appalti continua infatti ad essere piuttosto elevata: entro il prossimo 7 marzo tutti i contratti dovranno essere adeguati e prevedere pagamenti esclusivamente con mezzi tracciabili – escludendo dunque del tutto forme di denaro contante: chi non rispetterà questa norma non solo dovrà pagare una cifra pari alla somma versata in maniera non tracciabile ma perderà anche il contratto, la minaccia probabilmente più temuta dagli imprenditori.