ROMA – Presentato il 23 gennaio dal Ministero del Lavoro il Rapporto annuale sull’attività di Vigilanza in materia di lavoro e previdenziale 2012.
Obiettivo del rapporto, redatto ai sensi dell’art. 20 della Convenzione OIL C81 dell’11 luglio 1947, è riportare i risultati delle attività di vigilanza svolta nel 2012 dal personale ispettivo delle Direzioni regionali e territoriali del lavoro, nonché dell’INPS e dell’INAIL. Il rapporto cerca inoltre di fornire una prima analisi dei dati e di fotografare la situazione economica del paese fornendo spunti di riflessione utili su cui programmare le future attività di controllo e vigilare al meglio sulle condizioni dei lavoratori.
243.847 le imprese ispezionate nel 2012 (139.937 dal Ministero del Lavoro, 80.960 da INPS e 22.950 da INAIL) che rappresentano circa il 15% delle aziende con dipendenti che sono sul territorio nazionale.
63% la percentuale delle imprese che sono risultate irregolari (+3% rispetto al 2011).
Lavoro nero, non corretta qualificazione dei rapporti di lavoro, occupazione irregolare dei minori, sfruttamento degli extracomunitari clandestini, fenomeni di elusione contributiva, sicurezza sul lavoro. Queste le irregolarità rilevate di particolare rilevanza economica e sociale.
1.631.703.292 l’ammontare totale di premi e contributi evasi (+33% rispetto al 2011).
295.246 il numero dei lavoratori irregolari, di cui 100.193 (il 34%) lavoratori in nero dato che registra una flessione del 5% rispetto all’anno precedente.
In aumento invece le forme di lavoro flessibile, utilizzate spesso in modo distorto per eludere contributi e contenere il costo del lavoro. Si registra quindi un incremento del numero di violazioni in materia di riqualificazione dei rapporti di lavoro e della stipulazione di contratti di lavoro intermittente, a tempo determinato ed indeterminato.
Sulla base di questi dati, che fotografano le principali tendenze del mercato del lavoro italiano e individuano i più significativi fenomeni patologici che lo caratterizzano, è stata quindi definita la programmazione dell’attività di vigilanza per l’anno 2013.
Il documento di programmazione, anch’esso presentato in occasione della riunione della Commissione centrale di coordinamento dell’attività di vigilanza del 23 gennaio, individua gli obiettivi di vigilanza ordinaria e tecnica:
- lavoro sommerso;
- lavoro nero;
- caporalato;
- lavoro di cittadini immigrati;
- qualificazione dei rapporti di lavoro;
- esternalizzazioni, lavori in appalto;
- sicurezza sul lavoro;
- pari opportunità;
- lavoro di minori e disabili;
- vigilanza tecnica in materia di sicurezza nell’edilizia nelle ferrovie e per la radio protezione.
- intervento sul territorio;
- prevenzione e promozione e progetti in merito alla qualità, trasparenza e uniformità dell’attività ispettiva.
Info: Rapporto attività vigilanza 2012.