ROMA – Istituita dal Governo, ai sensi dell’art. 6 del Decreto-legge n. 91 del 2014 (DL competitività ) la Rete del lavoro agricolo di qualità, per promuovere la regolarità delle imprese agricole e contrastare il lavoro sommerso e irregolare.
Obiettivo della Rete, in fase di attuazione presso l’Inps, è asseverare e promuovere le attività delle imprese agricole che non utilizzano lavoro nero e favorirle attraverso le grandi reti di distribuzione e altri canali di promozione.
Il progetto sarà coordinato da una cabina di regia composta dai lavoratori, dai datori di lavoro e dai lavoratori autonomi oltre che dai rappresentanti delle Istituzioni coinvolte. Possono iscriversi alla Rete le imprese agricole che rispondono ai seguenti requisiti:
“a) non avere riportato condanne penali e non avere procedimenti penali in corso per violazioni della normativa in materia di lavoro e legislazione sociale e in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto;
b) non essere stati destinatari, negli ultimi tre anni, di sanzioni amministrative definitive per le violazioni di cui alla lettera a);
c) essere in regola con il versamento dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi”.
La partecipazione alla Rete, salvo eccezioni, determina l’esclusione dalle campagne di ispezioni condotte dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali. I controlli del Ministero del Lavoro pertanto saranno prioritariamente effettuati sulle imprese che, non avendone i requisiti, non hanno richiesto l’iscrizione alla Rete.
“Questa iniziativa” – ha dichiarato il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina – “rappresenta un primo ed importante passo per unire le imprese e le Istituzioni al fine di sconfiggere la piaga del lavoro sommerso. In questi giorni è peraltro in corso un approfondimento in Senato, nell’ambito del disegno di legge collegato alla manovra finanziaria in materia agricola, sulla possibilità di un ulteriore rafforzamento della Rete, definendone l’articolazione territoriale e attribuendole un ruolo propositivo in materia di politiche attive sul lavoro, anche grazie al monitoraggio e all’incrocio dei dati attualmente disponibili a diverso titolo e da diversi soggetti”.
Info: rete lavoro agricolo qualità