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Validazione buone prassi differenza di genere, indicazioni Min. Lavoro

ROMA –  La commissione Consultiva Permanente ha reso pubblico un documento con il quale fornisce indicazioni per la compilazione del modello di presentazione per la validazione di buone prassi differenze di genere.

Con il documento, stilato ai sensi dell’art.6, comma 8, lett. d) del Decreto Legislativo n.81/08 nel corso della seduta del 21 settembre, la Commissione intende promuovere la considerazione delle differenze di genere nella predisposizione e realizzazione delle attività di prevenzione e fornisce indicazioni su come richiedere la validazione di una buone prassi che riguardino la differenza di genere.

La Commissione Permanente, a partire dallo scorso novembre 2010, ha avviato una procedura di raccolta e validazione di buone prassi  e cioè di soluzioni organizzative o procedurali, adottate volontariamente a livello aziendale, in grado di migliorare i livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Con il documento in oggetto si specifica che laddove la buona prassi da validare abbia per oggetto la differenza di genere il modello predisposto alla segnalazione dovrà specificatamente contenere l’indicazione di quali aspetti della buona prassi abbiano dei riflessi sulle differenze di genere. Per una corretta esposizione della buona prassi da validare è opportuno che i dati relativi alla soluzione organizzativa procedurale adottata siano declinati per sesso, valutandone quindi gli effetti su lavoratori di genere femminile e di genere maschile.

A titolo esemplificativo il documento cita poi quali siano gli aspetti da evidenziare nella redazione del modello di richiesta di validazione di buone prassi:

  • “Inserimento della valorizzazione della dimensione di genere all’interno della valutazione dei rischi;
  • prevenzione dello stress lavoro correlato in ottica di genere;
  • nuove misure a tutela del malato, con particolare riferimento al malato oncologico o affetto da malattie cronico-degenerative, o di suo familiare;
  • programmazione della formazione, informazione e comunicazione in ottica di genere”.

Per approfondire: Buone prassi e differenze di genere (PDF).

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